Una decisione del TAR ha bloccato il calendario venatorio in questa regione italiana, salvando dallo scempio germani reali, fischioni, codoni e molti altri rappresentanti dell’avifauna locale
Il tema della caccia è sempre causa di accese discussioni tra chi la ritiene una tradizione che non può essere abbandonata e chi ritiene che si tratti invece solo dello sfoggio di una qualche superiorità percepita ma che nei fatti non esiste.
Molto spesso le associazioni ambientaliste lamentano di come i calendari venatori non rispettino, imponendo divieti, le abitudini degli animali che diventano prede per fare contente le associazioni venatorie. Ma stavolta, contro una decisione presa da un consiglio regionale, si è mosso il TAR che ha accolto il ricorso presentato da LIPU e WWF Italia. La caccia in questa regione italiana è stata quindi sospesa e si attende l’udienza collegiale del prossimo 11 ottobre.
Ad essersi mossi sono stati, come accennavamo prima, i rappresentanti di LIPU Birdlife Italia e WWF Italia che si sono rivolti al TAR regionale della Campania contro il provvedimento emanato dal Consiglio Regionale che aveva cambiato il calendario venatorio, aprendo di fatto la caccia a molte specie di avifauna prima di quanto previsto negli scorsi anni.
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Da parte delle associazioni ambientaliste arrivano parole di soddisfazione per la decisione presa dal TAR e soprattutto per la tempestività con cui è stata presa la decisione di bloccare l’apertura della stagione della caccia in Campania. Come riportato sul sito ufficiale del WWF, le associazioni sottolineano anche “l’atteggiamento tenuto dalla Regione Campania che testimonia quanto la politica non sia in grado di resistere alle pressioni di certi ambienti, anche se queste si pongono in contrasto con i principi costituzionalmente protetti di tutela della biodiversità e dell’ambiente“.
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Vale infatti la pena ricordare come il principio della difesa dell’ambiente e della biodiversità sia entrato ufficialmente anche tra i principi fondamentali della nostra carta costituzionale come Paese. Un principio che, prosegue sempre il comunicato stampa pubblicato sul sito di WWF Italia, deve animare anche le azioni delle istituzioni che hanno il compito “di difendere e tutelare il patrimonio comune“.
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