Giugno, periodo di scadenze erariali e municipali: una di queste è la tassa sui rifiuti, meglio conosciuta come Tari. Vediamo insieme come si calcola e tutte le scadenze
Le tasse sono un argomento delicato e contestatissimo nel nostro paese. L’imposizione fiscale in Italia, infatti, è tra le più onerose d’Europa e spesso non è giustificata dai servizi offerti dallo Stato, spesso carenti. Pagare i tributi è doveroso proprio per garantire il corretto ed efficiente funzionamento di tutti quei servizi pubblici che fanno parte della vita quotidiana di ogni cittadino. Il contributo dei singoli per il beneficio dei tanti. per il benessere di tutta la comunità di cui si fa parte.
La condivisione della ricchezza di ciascuno mediante il pagamento dei tributi in quella che viene definita solidarietà sociale. Le tasse dunque, vanno a finanziare servizi pubblici specifici, identificabili con una determinata prestazione fornita da un ente pubblico, mentre le imposte servono per sostenere servizi generici a carico dello Stato, come quello ad esempio offerto dalla sanità pubblica, o dall’istruzione. Le principali sono le imposte sul reddito (IRPEF), e quelle municipali sulla casa (IMU).
Tra le tasse specifiche connesse ad una determinata prestazione, vi è quella sui rifiuti, la cosiddetta TARI, tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio della raccolta e allo smaltimento dei rifiuti urbani. E’ dovuta da coloro che possiedono, in funzione di un qualsiasi titolo, locali o aree scoperte che producano appunto rifiuti. Introdotta nel 2014 in sostituzione della precedente TARES, la tassa sui rifiuti è applicata direttamente dai comuni, in base ad aliquote determinate con delibera dalle giunte locali e derivate dai costi individuati e classificati dal piano finanziario del gestore del servizio. Quindi ogni Comune applica la propria aliquota di riferimento
I parametri su cui si basa il Comune sono la superficie calpestabile degli immobili, il numero degli occupanti in caso di utenze domestiche, la quantità di rifiuti prodotta e il costo per coprire il servizio. Chiaramente esistono due tipi di utenze, differenziate in base alla destinazione d’uso. Le utenze cosiddette domestiche, che si riferiscono alle abitazioni, e quelle invece che riguardano le attività commerciali, industriali, professionali e artigianali. All’imposta comunale va aggiunto il 5% di addizionale provinciale.
Anche le scadenze variano a seconda del Comune di riferimento e vengono stabilite in base a tempistiche e logiche amministrative locali. In generale si possono identificare le più utilizzate che prevedono tre rate distinte in tre tempistiche differenti, spalmate nei mesi, oppure, a scelta, la possibilità di ottemperare al saldo in un’unica rata verso la fine dell’anno. Le modalità di pagamento ormai sono molteplici proprio per rendere semplice per chiunque provvedere al pagamento. Bollettino postale, MAV, F24 e naturalmente la formula online, direttamente sul sito del Comune, o sul sito dell’Agenzia delle Entrate o tramite la funzione Home Banking della propria banca.
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