Se stai cercando di determinare il sesso della tua tartaruga d’acqua o se hai dei dubbi su come riconoscerne il genere, questa guida ti fornirà le risposte che cerchi.
Identificare il sesso di una tartaruga non è così immediato come in altri animali. Nei testudini, termine che comprende le tartarughe marine, d’acqua dolce e terrestri, è necessario seguire un procedimento specifico. Per capire se una tartaruga è maschio o femmina, bisogna aspettare che raggiunga una dimensione particolare. Ma cosa intendiamo esattamente?
Le tartarughe d’acqua, come quelle allevate in acquario, devono raggiungere almeno i 7 centimetri di lunghezza. Una volta che hanno raggiunto una certa crescita, sviluppano delle caratteristiche fisiche evidenti che differenziano il sesso. Questi segnali possono aiutare il proprietario o l’osservatore a identificare il sesso dell’animale. Cerchiamo di approfondire il tema nel dettaglio.
Occorre innanzitutto chiedersi come si può distinguere il sesso di una tartaruga e le caratteristiche da osservare sono diverse. Quando la tartaruga ha superato i 7 centimetri di lunghezza, è possibile cercare specifiche caratteristiche che sono cruciali per identificare il sesso.
Ad esempio, il maschio di solito ha la coda significativamente più lunga rispetto a quella della femmina: può raggiungere una lunghezza pari a due terzi della lunghezza del carapace (il guscio superiore) e del piastrone (la parte inferiore che copre il ventre).
Un’altra caratteristica distintiva delle tartarughe acquatiche sono le unghie. Se le unghie sulle zampe anteriori sono molto lunghe, allora si tratta probabilmente di un maschio: possono sembrare cresciute in maniera esagerata. Questo sviluppo ha uno scopo preciso durante i rituali di corteggiamento che precedono l’accoppiamento.
Questa fase si ripete due volte in Italia: da aprile a giugno e poi verso la fine dell’estate. Dopo due mesi, le uova vengono deposte e impiegano altri tre o quattro mesi per schiudersi. Se l’estate è stata troppo fredda, le uova nasceranno l’anno successivo. L’incubazione dura solitamente due mesi.
Non ha nulla a che vedere col sesso delle tartarughe, ma è comunque uno dei comportamenti a cui fare caso: osservate se questo animale allunga il collo verso di noi. Anche questo particolare che appare a volte come piccolo e insignificante, in realtà ci sta raccontando molto di questo animale. Nessun dettaglio, insomma, deve mai passare inosservato.
Questi animali sono peraltro ritenuti a rischio estinzione e sarebbe davvero molto importante conoscere quanti più dettagli su di loro, in modo da evitare che anche la convivenza in acquario con altri animali possa loro nuocere. L’appassionato nella composizione di un acquario deve fare attenzione nell’unire pesci tropicali e tartarughe d’acqua dolce: priorità deve essere infatti data al benessere degli animali.
Unire tartarughe e pesci comporta rischi, poiché le tartarughe potrebbero mordere i pesci più piccoli, causando ferite. Al contrario, se nell’acquario ci sono pesci predatori, come l’arowana e l’Astronotus ocellatus, sono le tartarughe a essere a rischio. In generale, la convivenza tra pesci tropicali e tartarughe è possibile ma complessa, con il rischio di conflitti alimentari e territoriali.
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