Ancora un caso di una tartaruga trovata morta spiaggiata, era avvolta nella plastica: in Italia è una strage vera.
Il mare, nei giorni scorsi, ha “restituito” la carcassa di una tartaruga a Varcaturo, località balneare che si trova immediatamente alle porte di Napoli e a rendere ancora più tremendo questo ennesimo ritrovamento c’è un dettaglio che non è sicuramente di poco conto e ci fa capire in che condizioni viviamo nei nostri mari. La tartaruga, infatti, era avvolta nella plastica, vittima della “scempiaggine umana”, come l’ha definita il deputato di Alleanza Verdi – Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che per primo ha reso pubblico l’accaduto.
Trovata una tartaruga morta, la denuncia: non è riuscita a liberarsi dalla plastica
Chi ama il mare e le creature meravigliose che lo vivono, ha evidenziato il parlamentare, non può restare inerme davanti a situazioni di questo tipo. La nostra redazione, che è attenta a queste tematiche, sposa questo modo di vedere le cose e lancia l’ennesimo invito a fare l’impossibile per tenere puliti i nostri mari. Qualche giorno fa, abbiamo rilanciato a tal proposito la denuncia di un pescatore “atipico” greco, che passa le sue giornate insieme alla sua organizzazione non governativa a liberare il mare dalla plastica.
C’è chi in queste settimane ha evidenziato come il problema non sia la plastica in sé, ma – come spiegato da un medico – la mano dell’uomo che disperde nell’ambiente i materiali plastici, in barba a tutti i comportamenti civili che imporrebbero il riciclo di questi prodotti. Il fattore umano, nella strage silenziosa di tartarughe, è ben evidente e purtroppo il caso di Varcaturo non è assolutamente isolato.
I recenti casi di tartarughe trovate morte in Italia: una strage silenziosa e senza fine
Da Varcaturo ci spostiamo infatti a Mondragone, nel casertano, dove lo scorso aprile veniva denunciato il quinto caso di tartaruga caretta caretta trovata morta in spiaggia dall’inizio del 2023. Questi animali muoiono non solo per le materie plastiche, ma in generale per aver ingerito sostanze tossiche o dannose per il loro organismo. Può anche capitare che restino “imbrigliate” nella cosiddetta pesca a strascico, che è diffusa nonostante i tanti divieti.
La Campania è uno dei territori dove più spesso avvengono questo tipo di ritrovamenti: appena una decina di giorni fa, una segnalazione simile è giunta dalla Baia di Ieranto, sulla Costiera Amalfitana. Qualche giorno dopo, un giovane ha fatto un’altra segnalazione nella località Cafarone, nel comune di Lamezia Terme, in Calabria. Non solo tartarughe marine: a Biella, in questi giorni, qualcuno si è liberato di un esemplare terrestre, lanciandolo a quanto pare da un’auto in corsa.