Le tartarughe marine sono sempre più a rischio estinzione. Una delle concause e l’innalzamento della temperatura dell’acqua del mare.
Chi ha mai visto schiudersi delle uova delle tartarughe marine, e i piccoli che muovono i primi passi, sa che è uno spettacolo commovente. Difatti è stato ritratto e filmato numerose volte da parte dei turisti e bagnanti che hanno assistito increduli all’episodio. Purtroppo questo esemplare iconico che unisce terra e mare, quale è la tartatuga marina, sta subendo forti decimazioni. Le cause sono molteplici.
L’attività antropica senza dubbio è la prima che ci mette lo zampino. Tuttavia anche altri fenomeni naturali stanno incidendo sulla riduzione sempre maggiore della specie. Una delle conseguenze dirette dei cambiamenti climatici, è la nascita quasi esclusiva di esemplari femmine. Con la siretta conseguenza dell’assenza di maschi. Fattore che compromette non poco la riproduzione, e dunque la vita stessa della specie.
La nascita di tartarughe marine quasi esclusivamente di sesso femminile è spiegata. La motivazione è legata al cambiamento climatico. La temperatura ideale della sabbia, che fa nascere il 50% dei maschi e 50% di femmine, è circa di 29 gradi.
Purtroppo, a causa del cambiamento climatico e del surriscaldamento delle temperature, anche il mare è diventato più caldo. Squilibrando di conseguenza questo fenomeno naturale, quale è la parità di nascite tra maschi e femmine. In particolare a lanciare l’allarme è lo stato del Florida, dove le estati sono sempre più torride, e dove si sono misurate il 99% delle uova di sesso femminile. Altre aree di nidificazione hanno ospitato solo un uovo su dieci di sesso maschile. Il che è decisamente sfavorevole alla riproduzione della specie.
Si può dire che il cambiamento climatico, con conseguente surriscaldamento delle temperature, sia un fenomeno naturale. Anche se in realtà, come tutti noi ben sappiamo, è causato in buona parte dai gas climalteranti generati dalle attività umane. Altre minacce alla sopravvivenza delle tartarughe marine sono generate da attività antropiche dirette. Quali ad esempio la pesca, che ne trattiene nelle reti molti esemplari. O la presenza massiccia della plastica, che porta al soffocamento di numerose tartarughe marine, e ne pregiudica il libero movimento nel mare.
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