L’entusiasmo dei sostenitori di Taylor Swift, durante un concerto nei giorni scorsi, ha provocato un sisma artificiale di magnitudo 2.3.
Hanno cantato e saltato con entusiasmo davanti alla propria beniamina che si stava esibendo dando origine ad un vero e proprio terremoto. È successo domenica durante un concerto della celebre cantante Taylor Swift a Seattle, negli Stati Uniti.
A rilevare il sisma di origine artificiale, ribattezzato ironicamente “Swift Quake“, è stato il sismografo locale, i cui dati sono stati esaminati da un’esperta. Secondo la sismologa il terremoto artificiale avrebbe avuto un’intensità di magnitudo 2.3 della scala Richter.
Un’attività sismica pari ad un terremoto di magnitudo 2.3 della scala Richter, quella registratasi domenica 23 luglio nel corso di un concerto di Taylor Swift tenutosi a Seattle, nello Stato di Washington.
A provocare il sisma artificiale sarebbe stato l’entusiasmo dei suoi fan che hanno iniziato a saltare e ballare tra le mura del Lumen Field, stadio in cui la nota cantante si è esibita. A raccontare quanto accaduto, la sismologa Jackie Caplan-Auerbach che ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’emittente statunitense Cnn. Secondo l’esperta che ha analizzato i dati raccolti dal sismografo locale, i supporter di Taylor Swift hanno fatto tremare la terra per qualche minuto, come un sisma di lieve entità, ma comunque percettibile ribattezzato ora “Swift Quake“.
Non è il primo episodio del genere che si registra nella cittadina dello Stato di Washington. Dodici anni fa, nel 2011, la terra aveva tremato per l’entusiasmo dei tifosi della squadra di football Seattle Seahawks subito dopo un touchdown del running back Marshawn Lynch. Un evento ribattezzato “Beast Quake” per via del soprannome di Lynch noto come “Beast Mode” per il suo stile di corsa.
La sismologa Jackie Caplan-Auerbach ha postato sul proprio profilo Twitter le proprie analisi confrontando proprio i due episodi. Quello avvenuto qualche giorno fa, spiega l’esperta, è stato di intensità maggiore, pari a quasi il doppio del “Beast Quake”. Anche la durata rilevata è stata superiore: secondo Jackie Caplan-Auerbach, difatti, la gioia per un touchdown dura qualche secondo, mentre l’entusiasmo durante un concerto può andare avanti anche per ore.
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