Anche il teatro deve diventare sostenibile. Ne è convinta l’Europa e ne sono convinte le maestranze che fanno parte di questo mondo. In che modo
L’arte ha spesso avuto il merito di essere pionieristica nel trovare delle soluzioni a problemi pratici, spostando il problema dal mondo dell’immaginario a quello reale. E la sostenibilità ambientale inizia ad essere un’asigenza che permea il mondo dell’arte, non esclusivamente in quanto linguaggio o messaggio, ovvero contenuti ecologisti, ma anche nella sua struttura esteriore. In un’epoca dove la maggior parte delle multinazionali e delle attività commerciali indossano la veste verde senza riempire di alcun significato ecologista questo abito, – fenomeno nominato come greenwashing – l’arte vuole davvero emanciparsi dal consumo energetico eccessivo. In particolare il teatro.
E questo a partire dalle connotazioni tecniche, come quelle del reparto scenografia e luci. Come si potrà facilmente immaginare, le luci e la scenografia di ogni spettacolo teatrale necessitano di una gran quantità di energia, che viene consumata ad ogni rappresentazione. Un teatro ecosostenibile parte proprio da questo: la riduzione dei consumi e l’implementazione di una tecnica più green ed a basso consumo. Ed è proprio parlando della sostanza e non della forma che ci si trova lontani dai processi di greenwashing.
Queste soluzioni alternative, in linea con le direttive europee, sono stati presentati lunedì scorso – 27 marzo – durante un convegno ad hoc svoltosi a Milano. La questione dell’illuminazione scenica, e del consumo di energia nell’abito artistico del teatro, può essere ovviato con delle soluzioni tecniche alternative, quali l’efficient & smart lighting, una formula anglofona per definire l’efficientamento dell’illuminazione scenica, grazie all’ausilio delle lampade a LED, che garantiscono pari prestazione, ma con un consumo decisamente inferiore di energia e corrente elettrica. Tutto questo supportato da tecnologie hardware e software che manovrino da remoto l’illuminazione in maniera efficiente e con il minimo del dispendio di energia.
Tutte parole che i più leggono ma di cui probabilmente non comprendono a fondo il significato. L’idea di adeguare le messe in scena teatrali all’ambito dell’ecosostenibilità è un passo necessario anche per mostrare che il teatro è quanto mai un’arte viva che procede passo passo con i tempi che corrono. E non è un adeguamento commerciale, bensì un’evoluzione.
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