Cambiare il meteo con una tecnica innovativa grazie a cui dire addio alla siccità: ecco come funziona questo sistema all’avanguardia.
In un momento storico in cui non si sente che parlare dei cambiamenti climatici, l’allarme siccità è ormai una costante. A dimostrarlo l’inverno appena passato, dominato da temperature troppo elevate per essere la stagione fredda, in cui le piogge sono state ai minimi storici, mettendo in crisi molti settori, tra cui quello dell’agricoltura.
A livello italiano la situazione è allarmante, ma anche in molte parti del globo. In tutto il mondo la pioggia scarseggia e si correre ai ripari per trovare delle soluzioni con cui dire addio alla siccità.
Per invertire la rotta si sono messi in campo molti progetti e strategie un po’ ovunque, tra i quali spicca una novità assoluta. Dall’America arriva un’iniziativa che vede il creare nuvole artificiali grazie a cui liberarsi della siccità.
L’iniziativa di stampo americano per contenere la siccità ha l’obiettivo di creare un sistema di pioggia a comando. Articolata in 42 progetti, messi in campo in varie zone dell’America, sono state investite cospicue somme, pari a 2,4 milioni di dollari, per la sua realizzazione.
La base dei progetti è una tecnica che vede inseminare nelle nuvole dei sali specifici: tra questi il più efficacie e usato è lo ioduro d’argento.
Molto rivoluzionario, per mettere in moto questo sistema sono necessarie, però, specifiche condizioni, tra cui una temperatura particolare. Ma come avviene la semina nelle nuvole? Attraverso arei e droni che “bombardano” le nuvole, ma anche mediate delle sorti di cannoni da terra.
Tra i tanti progetti per invertire la rotta in fatto di siccità ci sono le nuvole artificiali: se queste possono sembrare un’ottima soluzione all’allarme situazione, non mancano gli scettici. C’è chi si chiede se nel lungo periodo non possano determinare effetti negativi sul meteo. Ma alcuni studiosi rincuorano sul fatto che non avrebbero nessuna conseguenza, visto che il sistema agisce singolarmente sulle nuvole, senza un’azione di massa.
L’inseminazione delle nuvole potrebbe quindi essere una soluzione all’imperante siccità che quest’anno ha raggiunto picchi record.
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