C’è un errore che commettono in molti nel conservare i legumi cotti. Questo va assolutamente evitato o si rischia di alterare la qualità del prodotto: ecco qual è la tecnica giusta
I legumi sono da sempre un alimento molto gettonato all’interno della tradizione culinaria italiana. Pasto economico e nutriente, sazia e si adatta anche a diete vegetariane e vegane, apportando un buon numero di proteine. Ma troppe persone commettono degli errori nel conservare i legumi cotti: errori che andrebbero assolutamente evitati per preservarne la qualità.
Per praticità, spesso si tende ad acquistare quelli in scatola, già pronti per la consumazione. Tuttavia, non sono più economici e non si può evitare la presenza di componenti chimici. Un vantaggio nell’acquistare i legumi crudi e cuocerli personalmente è la certezza che non vengano aggiunte sostanze chimiche conservanti. Ovviamente, è necessario conoscere la giusta tecnica di conservazione, affinché il prodotto non si guasti prima del tempo.
Prima di tutto, i legumi acquistati secchi devono essere cotti. Il primo step è quello di lavarli per ripulirli di eventuali impurità. Successivamente, subentra la fase di ammollo: fondamentale e diversa a seconda del tipo di legume. L’acqua deve essere a temperatura ambiente e di quantità 3 volte maggiore rispetto al peso dei legumi secchi. Durante questo tempo, è bene sostituirla 1 o 2 volte per evitare la fermentazione batterica. Per quanto riguarda la loro cottura: servirà una casseruola piuttosto ampia da riempire con acqua fredda e gettare direttamente i legumi all’interno. Aggiungere il sale solo verso la fine del procedimento, per evitare che si induriscano. Nel frattempo, per insaporire, si può aggiungere qualche foglia di alloro, cipolla e carote.
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Una volta cotti, subentra la fase della conservazione. Se non la si effettua nel modo giusto, la qualità del prodotto verrà compromessa e si guasterà prima del tempo. Bisogna riporre i legumi in dei vasetti appositi utilizzando il metodo del sottovuoto. Per farlo, servirà acquistare una macchina speciale in commercio a meno di 100 euro.
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Con questo metodo si elimina tutta l’aria presente nel vasetto: è importante perché l’ossigeno è l’agente responsabile dell’ossidazione dei cibi. Inoltre, non si svilupperanno microbi aerobici, non avverranno delle alterazioni chimiche per via dell’ossigeno e la freschezza e la qualità dell’alimento resteranno invariate. Lo svantaggio di questo metodo è la possibilità che si sviluppino batteri anaerobici, vale a dire quelli che sopravvivono senz’aria. Proprio per questo durante la produzione industriale si aggiungono sostanze chimiche quali il gas perseverante. Cuocerli e conservarli in casa “avvicina” la loro data di scadenza, ma si ha la certezza che all’interno non ci sia niente di chimico.
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