Non solo la salute a rischio, l’agricoltura è in ginocchio a causa delle temperature eccessive e della siccità. Quali saranno i possibili scenari?
Un’estate rovente, segnata da incendi ed eventi climatici anomali. L’Italia nell’ultima settima si è divisa tra temporali, grandinate e vento fortissimo al Nord e incendi e siccità al Sud e sulle isole. La scarsità di verde rende le nostre città roventi, tante infatti le persone che hanno perso la vita mentre lavoravano sotto al sole. Molte hanno perso la vita invece a causa delle terribili alluvioni e nubifragi. Uno scenario quasi apocalittico e che peggiora purtroppo di anno in anno a causa dell’inarrestabile cambiamento climatico.
I Governi di tutto il mondo chiedono un intervento di misura globale per arrestare i processi legati all’inquinamento. A pagare alla fine è l’agricoltura e la produzione di cibo globale, con il conseguente approvvigionamento di cibo sempre più precario. L’Italia soffre, insieme ai suoi allevamenti e campi agricoli, ma lo scenario sembra prospettarsi peggiore di quello che è.
Temperature eccessive e riduzione di cibo, cosa dobbiamo aspettarci?
La sicurezza alimentare vacilla, con un crollo di raccolti a causa della siccità che ha colpito duramente la nostra penisola. Il cambiamento climatico non è più qualcosa che si legge sul giornale o si sente commentare in tv, è reale e sta avvenendo già inesorabilmente. Da anni scienziati ed esperti avvertono sulle conseguenze catastrofiche che l’inquinamento e le temperature sempre più alte avranno sulla popolazione umana. Eppure nonostante avvertimenti, estati roventi ed inverni brevissimi, il Bel Paese sembra non preoccuparsene più di tanto. Nelle ultime settimane però qualcosa è cambiato. I violenti nubifragi e i vasti incendi che hanno colpito tutto il territorio italiano riflettono una realtà sconcertante. L’Italia sarà presto un posto invivibile se si continua a non sensibilizzare la popolazione sui temi di emergenza climatica.
Ora ancor di più, con i raccolti che scarseggiano, l’intervento dei grandi governi del nostro pianeta risulta urgente. Pensare al futuro per vivere un presente migliore sembra interessare solo ai cittadini ignari dei disastri che da qui a 30 anni potranno verificarsi. I raccolti improduttivi, la siccità, e la scarsità di materie prime rappresentano i fattori alla base della crisi alimentare che sta colpendo non solo il nostro paese ma tutto il mondo. Il nostro sistema produttivo non è più concentrato solo su un tipo di produzione interna, e per questo rischia insieme agli altri paesi di crollare in un infinito domino. Il caldo torrido non si è infatti abbattuto solo sull’Italia ma su numerose altre nazioni, devastando centinaia di migliaia di ettari di raccolti.
Gli effetti delle temperature eccessive sono tangibili
Il cambiamento climatico non ha risvolti negativi solo sull’agricoltura, ma anche sugli allevamenti. Si pensi che solo in Italia la produzione di latte si è ridotta di più del 10% solo a causa del caldo. Anche le temperature dei nostri oceani stanno vivendo catastrofici cambiamenti: la calotta polare si scoglie, le barriere coralline muoiono, i pesci scarseggiano e così via. Proprio qualche giorno fa la notizia di migliaia di pinguini riversati senza vita sulle spiagge del su africa, o i banchi di balene arenate anch’esse senza vita sulle coste australiane. Tutti questi sono chiarissimi segnali che impongono un cambio di rotta vero e decisivo.