Nonostante il sole sia la fonte primaria della produzione di energia rinnovabile, i pannelli fotovoltaici non vanno troppo d’accordo con le temperature eccessive.
Sta per arrivare Caronte. I 43 gradi previsti per buona parte delle metropoli italiane spaventano la cittadinanza al punto da entrare in allarme. Specialmente i soggetti debilitati, bambini ed anziani dovrebbero fare attenzione e proteggersi dal caldo eccessivo. Con l’aria condizionata, se possibile in luoghi freschi ed al riparo dall’aria malsana delle città. Certo, come sito di ecologia non possiamo e non vogliamo suggerire un utilizzo sproporzionato dell’aria condizionata. Tuttavia con temperature di questo tipo si può mettere a repentaglio la propria vita se non ci si protegge a sufficienza. Se ci sono alternative più sostenibili, come spostarsi in luoghi maggiormente arieggiati ben venga, in caso contrario si deve pensare alla propria incolumità quanto possibile.
Non solo la salute dei soggetti fragili è minacciata dal caldo eccessivo, ma anche la produzione di energia rinnovabile da pannelli fotovoltaici. Nonostante questa tecnologia sfrutti l’energia solare per funzionare, una temperatura eccessiva diventa controproducente. Vediamo in che modo.
È ormai passato oltre un ventennio da quando in Italia hanno debuttato i pannelli fotovoltaici. Che sono stati il primo strumento di energia rinnovabile su larga scala. Specialmente perché possono anche favorire l’auto produzione e l’autonomia energetica. Basta installarli in un luogo esposto al sole. Il fotovoltaico incamera l’energia per poterla utilizzare anche nelle ore in cui la luce solare non è presente.
Questa tecnologia è piuttosto efficace, ed il belpaese, con tutto il sole che riceve, ha implementato i pannelli fotovoltaici fin troppo tardi rispetto ai cugini nord europei. Ed ora che funziona in maniera più efficace, anche grazie ad una tecnologia in evoluzione continua, iniziano a verificarsi eventi atmosferici controproducenti.
Come specificano tutte le aziende di produzione del fotovoltaico, la conversione da luce solare in energia elettrica ottiene il suo massimo funzionamento alla temperatura di 25 gradi. Dato che ci stiamo avvicinando ad oltre 20 gradi al di sopra, questo potrebbe comportare delle conseguenze serie alla produzione di energia. Gli esperti parlano di una prestazione dello 0,5% inferiore per ogni grado al di sopra dei 25. L’unica fortuna è che sembra che le temperature eccessive non compromettano le parti fisiche dei pannelli fotovoltaici. Dunque paradossalmente in estate c’è minore produzione di energia rinnovabile.
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