Simili ai classici termosifoni, i termoconvettori vengono utilizzati per riscaldare in maniera veloce gli ambienti chiusi. Ecco cosa dover sapere
Esistono tantissime soluzioni per scaldare, nel migliore dei modi, gli ambienti chiusi di una casa. Dai camini, sempre bellissimi e scenografici, ai termosifoni alle dispendiose stufette elettriche. Ma a questi bisogna aggiungere un’altra incredibile soluzione: i termoconvettori. Di questi ne esistono di varie modelli così da soddisfare ogni esigenza in base alle esigenze costruttive e al modo in cui funzionano. A caratterizzare questi dispositivi altissime prestazioni, sia per calore emesso che per velocità, ma anche un ridotto dispendio economico.
Un’ottima alternativa per riscaldare le stanze di casa a basso costo in un momento storico caratterizzato dai prezzi sempre più alti delle bollette causati dalla crisi energetica dovuta alla guerra che si sta svolgendo, da marzo, in Ucraina a seguito dell’attacco della Russia di Vladimir Putin. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
A differenza dei termosifoni, i termoconvettori hanno capacità di scaldare e diffondere il calore in maniera molto più veloce e omogenea nelle stanze. Inoltre il loro utilizzo è fortemente consigliato per scaldare gli ambienti della casa più freddi in minor tempo. Esistono, naturalmente, varie soluzioni. La più diffusa è quella a parete visto che si possono installare in qualsiasi luogo della casa. E grazie al loro design, oltre a poter essere incassati, limitano lo spazio occupato. Questi sono fortemente consigliati per chi ha poco spazio libero in casa. E’ però importante non posizionarli in ambienti nascosti o poco frequentati della casa. Quelli a pavimento, al contrario, possono essere facilmente spostati essendo mobili. Ma al tempo stesso risultano molto ingombranti.
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I termoconvettori riescono a sfruttare il meccanismo della convenzione così da scaldare gli ambienti chiusi e possono essere alimentati ad acqua, a gas e, volendo anche elettrici. Quelli gas riscaldano grazie di un bruciatore e a un sistema di ventilazione. Questi, poi, sono provvisti di una presa d’aria comunicante con l’esterno e di un tubo per scaricare i fumi. Se invece si opta per i modelli a metano è bene sapere che sono richiesti i costi, oltre che del combustibile, elettrici a causa del collegamento al sistema di ventilazione forzata.
I termoconvettori ad acqua, sebbene siano collegati a una caldaia, consumano meno dei termosifoni. Questi funzionato per merito del calore prodotto dallo scambio tra l’aria e l’acqua calda in entrata (si aggira intorno ai 50 gradi). Tramite un timer, poi, possono essere programmati. Infine quelli elettrici producono calore per mezzo delle resistenze elettriche presenti all’interno dell’apparecchio. Il calore, poi, si diffonde dall’aria calda presente nei locali tende a salire sostituendo quella fredda.
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Affinché i termoconvettori funzioni al meglio è bene assicurarsi di pulirli e sanificare con periodicità le condutture. Per un buon funzionamento bastano due volte all’anno. In più, per favorire i bassi consumi durante l’utilizzo, è sempre meglio e consigliabile optare per i modelli ecologici con prestazioni ottimali sotto il profilo dell’efficienza energetica.
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