I termometri di qualche decennio fa non sono più presenti in commercio. Contengono una sostanza pericolosa e nociva per la salute
I termometri sono degli strumenti sanitari che hanno più o meno tutti in casa, coe ormai anche il misuratore della pressione. Dalla pandemia in poi non manca neanche il saturimetro, per misurare la concentrazione di ossigeno nel sangue. Il termometro serve a misurare la temperatura corporea, per accorgersi di eventuali presenze di febbri più o meno alte, che possono essere il sintomo di un’infezione di varia entità. Esistono diversi tipi di termometri. Quello classico necessita numerosi minuti di attesa, e funziona con un liquido che si muove in base alla temperatura percepita dall’estremità metallica.
Il liquido si arresta quando ha raggiunto la temperatura corrispondente a quella del corpo. Basta guardare la misurazione, e si ha la temperatura, con presenza o meno di febbre. Il termometro digitale richiede pochi secondi per la misurazione, che viene indicata da un numero posto su un display digitale. Tuttavia è un po’ meno accurato del termometro analogico.
Fino a qualche decennio fa i termometri ‘analogici‘ avevano al suo interno per funzionare il mercurio, metallo liquido che è molto sensibile ai cambiamenti di temperatura. E difatti quando il termometro si rompeva si doveva stare molto attenti. Non è necessario che si ingerisca il mercurio per attivare le sue proprietà tossiche, basta anche il semplice contatto con le mani. E per questo motivo nel 2009 una legge ha messo al bando i termometri con il mercurio. Che è anche il metallo responsabile dell’inquinamento dei mari e della popolazione ittica, specialmente nei pesci di grandi dimensioni. Nei termometri il pericoloso mercurio è stato sostituito con una lega di Gallio, Indio e Stagno chiamata “Galinstan”. Questa composizione metallica ha delle proprietà molto simili al mercurio, senza la sua tossicità.
Il mercurio si può presentare in varie forme. Quella presente nei termometri di vecchio stampo è particolarmente tossica, anche se non ingerita. La semplice inalazione o il contatto con le mani, possono danneggiare il sistema respiratorio ed entrare nella placenta, creando seri problemi ad un eventuale feto. Un’esposizione elevata al mercurio è altamente tossica.
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