Il termovalorizzatore a Roma si farà: il Tar ha respinto i ricorsi contro il Piano rifiuti di Roma Capitale, affermando che sono privi di fondamento.
Il problema della gestione dei rifiuti nelle città è sicuramente uno dei più difficili da affrontare e quando si parla di città della dimensione di Roma le cose non possono che peggiorare. In effetti la Capitale sta fronteggiando un’emergenza rifiuti evidente, resa peggiore dal caldo estivo e dall’afflusso di turisti e che ha reso necessario agire con il cosiddetto Piano rifiuti di Roma Capitale.
Di questo piano d’azione fanno parte iniziative quali l’installazione di un termovalorizzatore nella zona di Santa Palomba, che però ha suscitato polemiche e ricorsi da parte di associazioni ambientaliste e dai Comuni di Albano, Ardea e Ariccia. Eppure le proteste non sono state ascoltate dal tribunale amministrativo, che ha respinto i ricorsi poiché “destituiti di fondamento”.
Le preoccupazioni principali legate alla costruzione e alla messa in funzione dell’impianto riguardano soprattutto la qualità dell’aria, che potrebbe risentire enormemente dei fumi prodotti dall’inceneritore. Eppure il Tar non ha ritenuto fondate queste preoccupazioni, affermando invece la necessità di attivare l’impianto in un’ottica che rispetti le generali politiche energetiche e la valorizzazione di imprese e investimenti.
A commentare la sentenza è poi subentrato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in occasione di un evento tenutosi alla stazione Tiburtina. “Eravamo fiduciosi della forza degli argomenti, della solidità della procedura amministrativa che è partita e che quindi andrà avanti“, ha affermato il primo cittadino.
Gualtieri ha poi proseguito: “Roma avrà finalmente il termovalorizzatore e tutti gli altri impianti necessari a raggiungere l’autosufficienza e a chiudere il ciclo dei rifiuti e quindi a poter poi migliorare in modo strutturale la qualità della raccolta. Una città senza impianti è una città che non può avere un sistema ordinario funzionante di raccolta ed è una città che tra l’altro inquina ed emette CO2“.
L’idea è dunque quella che il nuovo impianto, pensato per convertire il calore generato dalla combustione dei rifiuti in energia destinata ad altro uso (ad esempio per le centrali elettriche), possa chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti a Roma, rendendo solo residuale lo smaltimento di questi ultimi nelle discariche.
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