Lunedì, in occasione della festa patronale ad Acerra, il vescovo Antonio Di Donna è tornato a parlare dell’inquinamento ambientale nella Terra dei fuochi.
Da anni si parla di quella che è stata ormai tristemente ribattezzata come la “Terra dei fuochi”, espressione che indica i territori tra la provincia di Caserta e quella di Napoli, dove sono stati interrati rifiuti tossici, sono presenti discariche abusive e nei quali spesso vengono appiccati incendi dolosi per bruciare i rifiuti.
La questione è stata ripresa anche dal vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, nel corso della sua omelia in occasione dei festeggiamenti per i Santi Patroni di Acerra, San Cuono e Figlio. Il vescovo ha ricordato i giovani deceduti nelle ultime settimane per via dell’inquinamento ambientale.
Il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, nel corso dell’omelia in occasione della festa patronale per i Santi Cuono e Figlio, ha parlato dell’inquinamento ambientale nella Terra dei Fuochi, un problema al centro dell’attenzione ormai da anni insieme all’ecomafia, ossia le attività illegali dei clan che provocano danni all’ambiente.
Il vescovo ha ammesso, riporta la redazione de Il Mattino, di essersi illuso che le vittime provocate dall’inquinamento fossero diminuite, ma, purtroppo, nelle ultime settimane altri giovani di Acerra hanno perso la vita. “Queste morti – ha proseguito – mi hanno fatto perdere le speranze sul fatto che tutto sia finito“.
Secondo monsignor Di Donna, ormai sono rimasti solo pochi ambientalisti a battersi affinché si possa far luce sulla verità in merito alla Terra dei Fuochi, mentre invece sarebbe necessario battersi per sapere quanto accade, ma senza infierire sulle persone e rispettando quanto stanno facendo i giudici. Il vescovo Di Donna, ha poi concluso l’omelia, spiegando che alcuni ambientalisti hanno protestato perché non è ancora finito il processo per la confisca dei beni ai soggetti ritenuti come presunti responsabili di quanto avvenuto nel territorio campano.
Del processo, citato durante l’omelia dal vescovo, come riportano i colleghi de Il Mattino, giovedì prossimo, 8 giugno, si terrà l’udienza camerale, durante la quale i giudici dell’ottava sezione di Corte di appello del Tribunale di Napoli potrebbero prendere una decisione decisiva sul sequestro dei beni ai soggetti ritenuti responsabili degli sversamenti.
Nei giorni scorsi, intanto, forze dell’ordine ed esercito hanno effettuato numerosi controlli ad aziende e attività del territorio, nel corso dei quali sono scattate denunce, pesanti sanzioni e sequestri per gestione illecita dei rifiuti e reati ambientali.
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