Continua la nostra rubrica dei cataclismi ambientali che hanno colpito l’Italia durante il corso della sua storia: quest’oggi facciamo un minimo balzo indietro, andando a rivivere i terribili momenti del terremoto di Amatrice del 24 Agosto 2016.
Nei giorni scorsi si è verificata una scossa di terremoto presso i Campi Flegrei, fortunatamente senza conseguenze. Torniamo dunque su tale ambito, andando a ritroso nei tempi. Giovani, adulti ed anziani: quei giorni terribili sono ancora impressi nelle memorie di tutti noi. Viene da tutti ricordato come il terremoto di Amatrice ma dagli esperti è stato denominato “la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso“.
Non è la prima volta che tale evento si abbatte su queste cittadine: Amatrice ricorda i violenti precedenti del 1672, 1703, 1859 e 1883 così come Accumoli conobbe violente scosse negli anni 1627, 1703, 1730 e 1883. Il primo evento sismico si verificò alle ore 3:36 del 24 Agosto 2016 con una magnitudo di 6,0 (ricordando che il terremoto di l’Aquila ebbe una magnitudo di 6,2). Esso però fu solo il primo avvenimento dello sciame: i terremoti continuarono ad avvicendarsi per ben 4 volte fino al Gennaio del 2017.
Come dicevamo in precedenza la prima scossa avvenne in piena notte con epicentro ad Accumoli. Nonostante la durata fu abbastanza breve (15-20 secondi), la potenza della Terra risuonò in un boato inimmaginabile. A distanza di ore, vi furono diverse scosse di assestamento che furono avvertite anche in diverse parti d’Italia come ad esempio Roma, Terni, Ancona, Campobasso, Teramo, Napoli, Pescara, Perugia ed addirittura a Trento, Bolzano e Gorizia. Il Pianeta diede solo un paio di mesi di riposo agli abitanti dei luoghi, visto che si ripresentò appena due mesi dopo (26 ottobre 2016) con un nuovo sisma. L’epicentro fu a Castelsantangelo sul Nera (in provincia di Macerata) e la magnitudo si attestò sui 5,9.
Ma ancora non bastò al pianeta, visto che alle 7:40 di mattina del 30 Ottobre 2016, un nuovo terremoto sconvolse le vite della popolazione. Questa volte l’epicentro fu nei pressi di Perugia, tra i centri abitati di Norcia e Preci, con una magnitudo intorno al 6,5. Il colpo di grazia finale arrivò nel Gennaio del 2017: nel distretto sismico dell’aquilano e nelle regioni latenti, si verificò una scossa di magnitudo 5.5 colpendo soprattutto i centri abitati di Campotosto, Montereale, Capitignano e Cortino.
La conta delle vittime, secondo i dati riportati da Wikipedia, rimaste intrappolate sotto i propri edifici fu terrificante: ben 299 persone persero la vita direttamente e 4 indirettamente (causa infarto per lo spavento). Al contempo furono ben 388 i feriti. Inoltre l’evento provocò più di 40mila sfollati, poi riversati in vari centri abitativi o hotel in tutta l’Italia. I danni invece furono quasi incalcolabili: interi paesi vennero quasi rasi al suolo a causa di costruzioni non antisismiche.
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