Terremoto e vento caldo: c’è correlazione? Cosa dicono gli esperti

Esiste una correlazione tra vento caldo e una scossa di terremoto? Il direttore dell’INGV interviene per chiarire.

Scossa di terremoto registrata
Scossa di terremoto registrata (Ecoo.it)

Numerosi testimoni di eventi catastrofici, come appunto i terremoti, affermando di aver notato, prima dell’evento, un debole vento caldo. Questa correlazione ha sollevato, nel tempo, molteplici dubbi, e anche alcune credenze. C’è una spiegazione scientifica per questo fenomeno? Esiste un collegamento tra vento caldo e terremoto? A tal proposito, interviene il direttore dell’INGV per fornire una spiegazione.

Emanuele Tondi, direttore dell’INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, presso la sede dell’Università di Camerino, fornisce una spiegazione, cercando di chiarire alcuni punti che sollevano grossi dubbi. In particolare, Tondi interviene per parlare delle scosse di terremoto avvenute nel pomeriggio del 14 novembre a Montelparo, piccolo Comune nelle Marche, in provincia di Fermo.

Correlazione tra vento caldo e terremoto, il direttore dell’INGV risponde

Paese distrutto dal terremoto
Paese distrutto dal terremoto (Ecoo.it)

Il terremoto che ha interessato il paese di Montelparo, e che è stato avvertito anche nei Comuni limitrofi, è avvenuto lo scorso 14 novembre. Si è trattato di un fenomeno di modesta intensità, gli esperti parlano di una scossa di 3,9 gradi. Nonostante la scossa modesta e nonostante non siano stati riportati danni degni di nota, la popolazione è ancora spaventata.

L’epicentro è stato molto profondo, a oltre 20 km sotto la superficie terrestre. Sia la magnitudo che la profondità sono caratteristiche tipiche di queste zone marchigiane, afferma il direttore. La faglia che ha interessato il recente terremoto, però, non rientra tra le faglie che hanno generato la sequenza sismica dei grandi terremoti dell’Appennino, come quello di Amatrice, nel 2016.

Puntare tutto sulla prevenzione, l’unico modo per difendersi dai terremoti

Si tratta infatti di una faglia inversa, simile a quella che ha generato la scossa, lo scorso anno, vicino Pesaro. Ma non solo, come specifica l’esperto, è una faglia che raramente può dare origine a terremoti di elevata intensità, e che al massimo può originare scosse di 5 gradi, ma è molto difficile. La popolazione, dunque, può stare al sicuro.

“Prevedere i terremoti è impossibile”, ammette Tondi, “e non c’è alcun nesso con il vento caldo di questi giorni”. Inoltre, il direttore sottolinea che è fondamentale puntare tutto sulla prevenzione. Si deve verificare la vulnerabilità sismica dell’edificio e costruire in modo adeguato, in zone adeguate. Il vento caldo di questo anomalo autunno, dalle temperature oltre le medie stagionali, non c’entra nulla.

Anche perché, nelle profondità terrestri, le temperature raggiungono gradi elevatissimi. Una temperature atmosferica che varia di pochi gradi, 5, 10 ma anche 20 gradi, non influisce sulla genesi dei terremoti, dato che, a 20 km nella profondità della crosta terrestre, le temperature si aggirano sui 600 gradi. Insomma, si tratta di una falsa credenza.

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