Terremoto di Haiti del 12 Gennaio 2010

È stato uno dei disastri naturali che ha mietuto più vittime nella storia dell’umanità: il terremoto di Haiti del 12 Gennaio 2010 è un tutt’oggi un taglio lacerante nella carne della nostra specie.

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Zona dell’epicentro del terremoto (foto da Canva) – Ecoo.it

La Repubblica di Haiti è uno stato che si trova nel Mar dei Caraibi, ad Est rispetto il Messico. Fino al 1804 era sotto la colonizzazione francese ma dopo l’anno in questione ottenne la sua indipendenza. Inoltre è stata la seconda nazione dopo gli USA a legittimare la propria indipendenza dalle Americhe. Già da questo piccolo incipit possiamo capire che si tratta di un paese forte, con una propria identità socio-culturale. Questa potenza intrinseca nulla però ha potuto nel 2010, quando un violentissimo terremoto si è abbattuto sull’isola.

L’evento tellurico avvenuto più di 13 anni fa ormai, è stato considerato dai massimi esperti di settore il secondo disastro sismico più catastrofico della storia dell’uomo. Appena sei anni prima, nel 2014, Haiti era già stata colpita da un altro cataclisma: parliamo dell’uragano Jeanne, il quale portò distruzione e morte. Nulla però fu come il terremoto del 2010.

Terremoto di Haiti del 12 Gennaio 2010: cronologia dei fatti

La scossa di magnitudo 7 si verificò alle 16:53 del 12 Gennaio. L’epicentro venne registrato a circa 25 chilometri rispetto Port-Au-Prince, la capitale haitiana. Nello specifico, si incontrarono la placca nordamericana e quella caraibica facendo scaturire il sisma. Esso si avvertì in numerose altre nazioni nei pressi dell’isola, ovvero in Giamaica, a Porto Rico, in Venezuela, a Cuba e nella Repubblica Dominicana.

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Le macerie dopo il terremoto (foto da Canva) – Ecoo.it

Dopo il primo boato della Terra, lo United States Geological Survey ha rilevato una serie infinita di repliche, dette in gergo tecnico “scosse di assestamento“, tutte tra il 5 ed il 5,9 di magnitudo. Successivamente al terremoto fu emanato un allarme tsunami, fortunatamente rientrato poche ore dopo.

Vittime e danni

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La tendopoli organizzata post sisma (foto da Canva) – Ecoo.it

Il numero di vittime certo non fu mai diramato con sicurezza. Questo poiché il paese riversa in una condizione di ingente povertà: infrastrutture salde e mezzi di comunicazione sono fattori abbastanza rari. Inizialmente si presupponeva che il numero dei morti si aggirasse intorno alle 100mila unità. Solo un mese dopo, le stime dell’ONU e della Croce Rossa Internazionale riportarono un numero più accurato, ovvero 230mila morti. Inoltre, sempre stando ai report di queste organizzazioni, almeno 3 milioni di cittadini (sui 9 milioni totali) non possedevano più un’abitazione o erano rimasti feriti. Si scavò per circa un mese sotto le macerie, grazie anche ai numerosissimi aiuti umanitari provenienti da tutte le parti del mondo. Nonostante tutto questo, morti, feriti e sfollati erano un numero non leggibile neppure sulla calcolatrice. In quel 12 Gennaio 2010, Dio oscurò del tutto la sua vista sulla nazione di Haiti. 

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