Il terremoto in Giappone ha scatenato delle reazioni in tutto il mondo sul tema del nucleare. Non sono mancati i Paesi che hanno deciso di rivedere i progetti sulla costruzione delle centrali nucleari. D’altronde l’allarme sulla sicurezza nucleare scatenato dalle scosse sismiche che hanno interessato il Giappone non ha lasciato indifferenti su una questione che deve essere valutata attentamente. Molti Paesi hanno deciso di fare il punto sulla situazione e di riflettere meglio sul da farsi. Manifestazioni si sono susseguite in Germania e il governo tedesco ha deciso di procedere con prudenza.
In seguito al terremoto in Giappone incombe il pericolo nucleare, che ha condizionato le decisioni di diversi Stati. I Paesi dell’America latina hanno fatto dei passi indietro per ciò che concerne il progetto di costruire nuove centrali nucleari e la Germania ha deciso di applicare una moratoria della durata di tre mesi, in modo da analizzare in seguito meglio la situazione anche in termini di impatto ambientale. Non a caso la Germania ha preso questa decisione, in quanto è anche uno dei Paesi che si colloca ai primi posti per quanto riguarda lo sfruttamento delle energie rinnovabili.
Il terremoto in Giappone ha suscitato delle reazioni nei confronti del pericolo nucleare. In questo senso va vista anche la decisione da parte del governo svizzero di sospendere per il momento l’autorizzazione nei confronti di due nuove centrali nucleari, finché non saranno maggiori certezze sugli eventuali rischi in cui si può incorrere. L’Austria invece ha chiesto all’Unione Europea di impegnarsi ad effettuare controlli specifici su tutto il territorio.
Preoccupazioni e ripensamenti sugli impianti nucleari anche da parte dell’India e della Finlandia. In seguito al terremoto in Giappone anche l’associazione Marevivo invita l’Italia a pensare alle energie rinnovabili e non al nucleare.
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