Terremoto in Giappone: Marevivo, l'Italia pensi alle rinnovabili e non al nucleare

Il terremoto in Giappone secondo Marevivo deve essere un monito, affinché l’Italia pensi più alle rinnovabili e non al nucleare. La famosa associazione ambientalista si schiera decisamente a favore dell’energia pulita che si può ricavare attraverso il sole, il mare e il vento, invitando il nostro Paese a contare su queste forme di ecoenergie e allo stesso tempo ad evitare la costruzione di centrali nucleari. Una questione molto dibattuta. Secondo ciò che hanno dichiarato i rappresentanti di Marevivo non ci può essere sicurezza sul nucleare e sull’impatto ambientale da esso generato.

A causa del terremoto in Giappone incombe il pericolo nucleare e non è una questione da sottovalutare, specialmente nel caso in cui si hanno a disposizione altre alternative per la produzione di energia elettrica in grado di rispettare l’ambiente. Da questo punto di vista in Italia le possibilità non mancano, anche perché abbiamo l’opportunità di fare affidamento su una serie ampia di risorse naturali, che potrebbero essere maggiormente sfruttate per la produzione di energia a basso impatto ambientale. Eppure, fanno notare gli esperti, il settore delle fonti rinnovabili di energia sembrerebbe essere in crisi ed è interessato da una riduzione degli incentivi.
 
Anche Legambiente è intervenuta riguardo a ciò che concerne il terremoto in Giappone e la sicurezza nucleare. Le posizioni non sono molto diverse da quelle di Marevivo. Si tratta sempre di pensare alla tutela dell’ambiente e della salute umana. Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, ha spiegato:
 

L’Italia, Paese a rischio sismico e idrogeologico, riveda il suo autolesionista programma nucleare, faccia una volta per tutte leva su sole, vento e mare, suoi beni primari e punti sull’enorme ricchezza delle fonti inesauribili di energia.

 
Il terremoto in Giappone non è stato soltanto costituito da disastri dello tsunami. Marevivo ne è consapevole e per questo ha organizzato l’edizione 2011 del concorso “Le energie rinnovabili per le isole minori e le aree marine protette italiane”.

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