Un altro capitolo si aggiunge alla vicenda del terremoto in Giappone. Questa mattina infatti si è verificata un’esplosione alla centrale nucleare Fukushima N°1. Il tutto è avvenuto intorno alle 7:30 (ora italiana). Si sarebbe polverizzata la gabbia di contenimento di uno dei reattori della centrale, in seguito al guasto di ieri che aveva fatto temere il peggio, perché non si riusciva più a procedere al normale processo di raffreddamento. Ieri sono state fatte evacuare circa 6.000 persone, per scongiurare il pericolo connesso ad una possibile fuga radioattiva.
Le notizie non sono rassicuranti, soprattutto per quanto riguarda il livello di radiazioni riscontrate. Subito dopo l’esplosione in effetti gli esperti hanno misurato la quantità di radiazioni presenti nell’impianto nucleare e hanno precisato che, se qualcuno si fosse esposto anche solo per un’ora alle radiazioni stesse, sarebbe stato a contatto con il livello di radiazioni che in genere vengono assunte nel corso di un anno intero. È lecito allora chiedersi se nel caso del terremoto in Giappone incombe ancora il pericolo nucleare.
La situazione è critica, infatti le autorità hanno disposto l’evacuazione, estendendola ad un raggio di 20 km dalla centrale nucleare, mentre il panico tra la popolazione si fa sentire. Coloro che abitano nei pressi della struttura nucleare dovranno restare in casa e non dovranno aprire porte e finestre. Le autorità hanno fatto appello alla popolazione, in modo da adottare le misure per proteggersi contro le radiazioni: tenere asciugamani bagnati sul naso e sulla bocca, lavarsi le mani, una volta rientrati a casa, non mangiare verdure e non bere acqua del rubinetto.
Oltre a Fukushima N°1, anche altre due centrali nucleari avrebbero subito danni in seguito alle scosse sismiche. Intanto anche in Italia, in tema di energia nucleare, si fanno sentire le posizioni pro e contro il ritorno all’atomo.
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