In seguito al disastro del terremoto in Giappone Veronesi ha affermato di voler puntare l’attenzione su impianti nucleari sicuri. In sostanza non si tratta di un passo indietro sulla questione del nucleare in Italia, ma di una maggiore prudenza, che si può attuare soltanto concentrandosi sulla realizzazione di centrali nucleari che rispettino tutte le misure di sicurezza. La sicurezza nucleare insomma non è un aspetto da trascurare, specialmente se pensiamo che, stando alle parole dello scienziato, nel caso di Fukushima ci si è trovati di fronte ad un vero errore di progettazione nucleare.
Veronesi ha spiegato che l’impianto nucleare giapponese non aveva i requisiti per riuscire a resistere a delle scosse sismiche così forti, come quelle che hanno interessato il Giappone. D’altronde, costruendo una centrale nucleare in Giappone, in quella zona del Pacifico soggetta a fenomeni naturali di così grandi entità, non si può pensare di progettare un impianto in grado di resistere soltanto ha degli tsunami di entità moderata.
Umberto Veronesi ha fatto presente:
La lezione che credo dobbiamo trarre da Fukushima è che non possiamo non rivedere la strategia nella progettazione degli impianti nucleari. Il che non vuol dire ripensare o tornare sui propri passi, ma capire il problema alla radice, avere il coraggio di riconoscerlo e sforzarci di superarlo. Se è vero – ed è scientificamente vero – che senza l’energia nucleare il nostro pianeta, con tutti i suoi abitanti, non sopravviverà, non dobbiamo fare marcia indietro, ma andare avanti, ancora più in là, con la conoscenza e il pensiero scientifico.
In seguito al terremoto in Giappone anche Legambiente è intervenuta sulla sicurezza nucleare. Il problema è quello di decidere sul futuro energetico, anche nel nostro Paese. Da questo punto di vista il disastro del terremoto in Giappone non sembra fermare i progetti italiani.
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