Terremoto in Irpinia del 23 Novembre 1980

È senza dubbio uno dei disastri naturali che ha mietuto più vittime nella recente storia d’Italia: stiamo parlando del terremoto in Irpinia avvenuto il 23 Novembre 1980.

terremoti italia
La flagellazione del Terremoto di Irpinia nel 1980 (foto da Instagram)

Sono le 19:34 di una normale e fredda domenica di Novembre. Le famiglie tornano dal lavoro ed è quasi ora di cena. Non si potrà però svolgere normalmente il pasto quella sera poiché il boato della Terra risuonò in Campania, Basilicata e Puglia. È il 23 Novembre 1980 quando un terremoto di magnitudo 6,9, decimo grado sulla scala Mercalli (il terzo livello della scala per distruttività), portò via con sé un numero immane di donne e uomini.

L’epicentro fu registrato tra i comuni di Castelnuovo di Conza, Conza della Campania e Teora. La durata della scossa non fu per nulla breve: durò difatti per più di 90 secondi e colpì un’area di ben 17mila metri quadrati. I centri abitati più colpiti furono Senerchia, Calabritto, Santomenna, Santangelo dei Lombardi, Castelnuovo di Conza, Conza della Campania e Lioni, tutti in provincia di Avellino o di Salerno. Non è nuova questa zona ad eventi del genere: nel 1702 furono più di 400 le vittime dopo un violento terremoto.

Terremoto in Irpinia del 23 Novembre 1980: la cronologia dei fatti

L’entità terribile della scossa di terremoto non venne compresa sin dall’inizio. I telegiornali infatti parlavano di un piccolo sisma avvenuto in Campania. Questo poiché vi fu una totale interruzione delle telecomunicazioni che aveva impedito di emanare l’allarme. Soltanto a notte inoltrata si iniziò a capire l’effettiva portata del disastro naturale. L’evento sismico interessò ben 679 comuni, di cui 506 (ben il 74%) risultarono danneggiati.

terremoti in italia
Un uomo passeggia tra le macerie (foto da Instagram)

Numerose furono poi le polemiche a disastro accaduto. Proprio Sandro Pertini, l’allora Presidente della Repubblica Italiana, disse al TG2 “Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti e grida di disperazione di sepolti vivi”. I soccorsi difatti arrivarono solamente la mattina successiva.

Numero di vittime, di feriti, di sfollati e i danni causati dal sisma

come funziona sismografo
Il sismografo in azione (foto da Canva) – Ecoo.it

Secondo le fonti più accreditate, il bilancio dei morti si attestò sui 2914. Quello dei feriti, anche se risulta abbastanza enigmatico, venne registrato su quota 8848. Il problema principale fu la fatiscenza delle case: nonostante si trovassero su un territorio ad elevata attività sismica, pochissime tra esse possedevano strutture in grado di rimanere erette. Proprio per questo motivo, furono ben 280 mila gli sfollati. Per la ricostruzione vennero stanziati ben 51 miliardi di lire (ad oggi sarebbe l’equivalente di 26 miliardi di euro).

Gestione cookie