È stato il quarto sisma più potente mai registrato nell’epoca moderna: il terremoto e conseguente maremoto del Giappone Orientale del 2011 è stato un evento di dimensioni apocalittiche.
Il Giappone è una delle zone del mondo più caratterizzate da eventi sismici. Proprio per questo le strutture della nazione sono state costruite in maniera antisismica. Nonostante ciò, alcuni sismi sono stati talmente forti da non poter controbattere neppure con la tecnologia più avanzata. Uno di questi è senza dubbio il terremoto del Giappone Orientale del 2011.
La scossa avvenne nell’Oceano Pacifico, con un epicentro a 29 km di profondità. Esso distò appena 72 chilometri dalla regione di Tohoku, una delle parti più ad est del Giappone. Il sisma sottomarino registrò una magnitudo di 9,1 venendo dunque considerato come il quarto terremoto più potente dall’inizio delle registrazioni nell’epoca moderna. Inoltre la scossa durò per ben 6 minuti, fattore che provocò un violentissimo terremoto, responsabile del disastro di Fukushima.
L’evento sismico si verificò l’11 Marzo del 2011 alle 14:46 (ora locale). Se il terremoto ha interessato solo l’isola nipponica, il maremoto generatosi conseguentemente ha colpito anche altre nazioni del globo, ossia Nuova Zelanda, Indonesia, Filippine, Russia, Hawaii, Australia e Guam. Lo tsunami prodotto registrò onde alte quasi 10 metri che si spostavano sopra il livello del mare a 750 chilometri orari. L’onda anomala più alta invece si verificò presso la città di Miyako, con un’altezza superiore ai 40 metri.
Le stime delle vittime furono accertate solo un mese dopo rispetto il cataclisma. I dati parlano di 15703 morti, 5314 feriti e 4647 dispersi. Nei primi istanti dopo il sisma si sono verificati numerosissimi smottamenti ed incendi, i quali hanno innalzato il numero delle persone colpite. Come se tutto ciò non bastasse, un’altra problematica venne generata dalla centrale nucleare di Fukushima.
Lo tsunami generò diversi problemi alla centrale nucleare di Fukushima. Nello specifico, le onde fecero spegnere i sistemi di emergenza volti al raffreddamento dei reattori. Le statistiche degli esperti parlarono infatti di un disastro nucleare molto simile a quello avvenuto a Chernobyl nel 1986. Numerosissime scorie e materiali radioattivi vennero rilasciati nell’area nipponica, esponendo le persone a livelli di criticità immani.
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