Nella notte tra il 26 e il 27 settembre, si è verificata una nuova scossa sismica di notevole intensità nella zona dei Campi Flegrei a Napoli, aumentando l’apprensione dei residenti. Quali sono le misure da adottare in risposta a questa situazione critica?
Settembre ha visto un incremento significativo delle attività sismiche nella città di Napoli, specialmente nella parte occidentale, ovvero nel territorio dei Campi Flegrei. Quest’area è caratterizzata da una vasta caldera vulcanica, che comprende non solo il comune di Napoli ma anche Pozzuoli, Quarto e Bagnoli, zone densamente popolate. L’ultima scossa registrata ha raggiunto una magnitudo di 4.2, causando panico tra la popolazione che è scesa in strada nel cuore della notte. Le principali preoccupazioni dei residenti riguardano la possibilità di ulteriori scosse nei giorni a venire.
La zona di Pozzuoli-Agnano è rinomata per i movimenti del sottosuolo, che sono causati dalla presenza della Solfatara e dal fenomeno del bradisismo. Il bradisismo è un lento processo di innalzamento e abbassamento del suolo che può variare da impercettibile a significativo, preoccupando anche gli esperti di vulcanologia.
Dopo la recente scossa, il vulcanologo Giuseppe De Natale, ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, ha lanciato l’allarme. Già il 18 settembre aveva inviato una comunicazione urgente al Prefetto di Napoli, in cui richiedeva l’immediata evacuazione dei cittadini residenti in queste zone. Tuttavia, a oggi, molti cittadini sono ancora nelle loro abitazioni, nonostante il chiaro avvertimento del vulcanologo: “C’è un rischio imminente e una preoccupazione estrema da parte dei cittadini”.
In risposta alla richiesta del vulcanologo, la Prefettura ha allertato la Protezione Civile e la Regione Campania, preparandosi a intervenire nel caso in cui si verifichino ulteriori scosse sismiche, anche se ovviamente tutti noi speriamo che ciò non accada. Negli ultimi giorni, alcune scuole e il servizio di metropolitana sono stati temporaneamente sospesi. Secondo le analisi di De Natale, sarebbe previsto un aumento sia nel numero che nell’intensità delle scosse sismiche nei Campi Flegrei, un fenomeno noto appunto come bradisismo. È essenziale eseguire un controllo dettagliato in un’area di circa 20 chilometri quadrati.
Nei comuni di Pozzuoli, Quarto, Bagnoli e Agnano, vi sono edifici che non garantiscono stabilità, aumentando il rischio di crolli, soprattutto nelle vicinanze degli epicentri delle scosse. Inoltre, l’Italia ha già identificato le regioni che dovranno accogliere i cittadini evacuati dalle loro case per prevenire un potenziale disastro, seguendo una pianificazione precedentemente stabilita, simile a quella per il Vesuvio, dove la densità di popolazione sfiora quasi il milione di persone (per maggiori informazioni su quanto avviene ai Campi Flegrei, vi invitiamo a leggere questo nostro recente approfondimento).
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