È considerato come il sisma più catastrofico per numero di morti: il terremoto di Tangshan del 1976 è una piaga sul corpo del mondo che facilmente si risanerà.
Senza un minimo avvertimento. Senza alcuna scossa premonitrice. Senza che i sismografi potessero predire ciò che stava per succedere. Erano le 3:43 di mattina, di un caldo 28 Luglio del 1976, quando la terra in Cina decise di muoversi irreparabilmente. Non fu un sisma di una durata immane: durò infatti appena 15 secondi all’incirca. Ciò bastò però per radere al suolo la città di Tangshan, un importante centro abitato ed industriale della provincia di Hebei.
È tutt’oggi considerato come il sisma che causò più morti nel XX secolo. Le stime del regime cinese diffusero probabilmente dati erronei: per esso infatti persero la vita circa 242 mila persone. Secondo le statistiche di altri centri di registrazione invece le morti superarono il numero di 650 mila. Venne misurata una magnitudo di 7,8 sulla scala Richter mentre il raggio dell’area in cui la scossa fu percepita si aggirava intorno ai 1110 chilometri.
La scossa si verificò tra i 12 ed i 16 chilometri di profondità nel sottosuolo. L’epicentro fu proprio nella città di Tangshan. Dopo il sisma principale si verificarono numerosissime altre scosse di assestamento. La più forte di tutte raggiunse la magnitudo di 7,1, molto vicina al terremoto principale, ed avvenne a circa 3 ore dall’inizio della catastrofe.
La regione cinese di cui stiamo parlando è una zona ad alta frequenza sismica visto che nel corso dei 10 anni precedenti aveva subito eventi del genere per 4 volte. Nessuno di questi però portò all’uccisione di così tante vittime. Secondo le stime, più del 90% delle strutture presenti in quel territorio cadde su sé stessa o subì gravissimi danneggiamenti. Inoltre anche le infrastrutture ebbero gravissime ripercussioni: le autostrade furono impraticabili, le ferrovie annotarono 7 deragliamenti, alcune dighe vennero giù mentre i campi coltivati divennero terra di deflagrazione.
Come detto in precedenza, i morti furono 650mila secondo alcune statistiche autorevoli. Al contempo ci furono quasi 800mila feriti. Numeri folli, mai visti prima. I soccorsi per i cittadini rimasti intrappolati sotto le macerie furono assai difficili in quanto crollarono ospedali e le infrastrutture necessarie per raggiungere i luoghi della catastrofe. I danni economici non solo per Tangshan, ma per tutta la Cina, furono così ingenti da soprannominare il 1976 come “anno maledetto“. La ricostruzione della città si consacrò solamente 10 anni dopo grazie ad un intervento dello Stato che dovette sborsare una cifra immane.
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