Due nuovi bandi per incentivi a fondo perduto per le attività che mantengano dei requisiti di sostenibilità nella gestione dei terreni agricoli
Il PNRR contiene una buona fetta dedicata alla transizione ecologica. Questi soldi possono essere utilizzati dallo Stato per finanziare delle iniziative private pregevoli in senso green. E quale miglior settore da cui iniziare se non quello agricolo? Due sono i punti di forza del settore agricolo che posono incentivare copiosamente la transizione ecologica.
Prima di tutto lo spazio a disposizione per poter sfruttare energia alternative quale quella solare. In secondo luogo il miglioramento dell’ecosistema grazie ad un tipo di agricoltura che lascia da parte la produttività del modello intensivo, per sposare un modello più sostenibile e rispettoso della natura e della biodiversità.
Cosa sono gli agrivoltaici? Sostanzialmente non sono altro che dei pannelli solari fotovoltaici, dunque produttori di energia, che riescono a sfruttare sia l’energia solare che quella del suolo. Ciò significa che lo stesso pezzo di terra può essere utilizzato sia per la coltivazione che per la produzione di energia. A tal fine i pannelli solari e fotovoltaici devono essere installati ad una certa distanza dal terreno. Difatti uno dei problemi del fotovoltaico è l’occupazione di suolo conseguente. Inoltre, i sistemi agrivoltaici fanno risparmiare gli agricoltori sul consumo idrico, dato che creano delle zone d’ombra che proteggono dal sole eccessivo, ed anche dagli eventi climatici estremi. Questi incentivi prevedono dei contributi a fondo perduto fino al 40% delle spese effettuate per la realizzazione di impianti per i voltaici avanzati. Ogni singolo progetto potrà ricevere un massimo di 75mila euro.
Un nuovo bando ISMEA 2023 prevede la possibilità per i giovani imprenditori agricoli e per le startup con esperienza nel settore di accedere ad acquisti agevolati per importi massimi di un milione e 500mila euro. I giovani startupper con titolo, ma senza esperienza, potranno ottenere fino a 500mila euro. In questo caso non si tratta di erogazione a fondo perduto, ma finanziamenti di durata non superiore a 30 anni. Il finanziamento può arrivare a coprire il 100% del prezzo d’acquisto iniziale. Per poterne far richiesta si deve accedere ad un concorso, le cui specifiche sono scritte nel bando del sito ismea.it.
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