È possibile che un terreno diventi di proprietà di una persona senza che ci stato acquisto o eredità. Ed il tutto in maniera legale
Il lavoro contadino è stato abbandonato per decenni. Le migrazioni compatte verso le città ne sono state testimoni, almeno nell’ultimo secolo. Ed ora sta iniziando un movimento contrario. Stanchi del caos ed inquinamento cittadino, molti giovani, con la conoscenza dei propri studi universitari alle spalle, decidono di prendere in mano delle terre, riqualificarle e metterle a frutto. Magari con dei metodi agricoli più avanzati e rispettosi del terreno, come le pratiche biologiche e biodinamiche.
E chi ha intenzione di portare avanti un progetto di questo tipo per la propria vita non deve lasciarsi scoraggiare dall’ostacolo economico. È un dettaglio che si può arginare almeno parzialmente, e non necessariamente chiedendo prestiti in banca difficili da restituire. Esistono delle formule legali per diventare proprietari o prendersi cura di un terreno – con tutti i suoi frutti – a costo zero.
Usucapione è un termine latino per descrivere una prassi giuridica piuttosto antica. Quando una persona mantiene e si prende cura di un bene a lungo, ed il proprietario dall’altra parte se ne disinteressi, il giudice potrebbe trasferire la proprietà sul lavorante. E questo è possibile anche quando si tratta di terreno agricolo. Per ottenere ciò è necessario: avere lavorato il terreno per almeno venti anni, senza che il proprietario ci abbia messo mano alcuna. Il possesso del terreno sia legittimo, non violento e non clandestino.
In alternativa si può tentare l’acquisto di un terreno agricolo grazie ai contributi a fondo perduto provenienti dall’Unione europea. Si deve essere imprenditori agricoli ed esplicare il progetto nelle modalità ed i tempi descritti dal bando. In questo modo si possono ottenere soldi che non devono essere restituiti. Oppure si può tentare un affitto a costo zero. Ad esempio nel caso in cui un proprietario abbia una terra di cui non si può occupare, e che rischia di andare in rovina. Se ne può richiedere l’usufrutto, anche se la proprietà non viene trasferita.
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