Il delta del Po come si legge costantemente sui giornali, ormai è ridotto a fiumiciattolo. A farne le spese della siccità anche vongole e cozze
L’allarme arriva da Coldiretti, la principale associazione di coordinamento e sostegno dell’agricoltura e del settore alimentare italiano. La siccità quest’anno non risparmia nessuno, neanche il più grande corso fluviale nostrano. È impressionante vedere le foto del Po ridotto ad un piccolo corso d’acqua al punto che nel suo letto secco i cittadini dei paesi confinanti giocano a bocce. E non è solo la risorsa idrica a farne le spesa. Come ogni corso idrico, anche il Po contiene in sé un enorme quantità di flora e fauna, che stanno sparendo progressivamente.
Come specifica la Coldiretti, “la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine il 2018, il 2020, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003”. Ed a parte il 2022 che è un record in buona parte dell’Europa, le alte temperature hanno aumentato la siccità progressivamente in questi anni, dove l’anno in corso non ha fatto altro che dare il colpo finale di un equilibrio già compromesso.
Il settore ittico destinato alla distribuzione alimentare si basa molto sulla vendita di molluschi. La quantità di produzione interna serve appena a compensare la domanda, al punto che l’Italia da anni è costretta all’importazione dall’estero. E questo fenomeno sta capovolgendo la vendita interna, con una percentuale di cozze e vongole estere maggiore della produzione interna. Di conseguenza il settore ittico italiano sta vivendo un momento di crisi enorme. Aggiunge Coldiretti: “La situazione climatica in un anno come il 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate rischia così di aumentare le importazioni dall’estero che già rappresentano 1/3 dei consumi e che sono balzate del + 50 per cento nei primi tre mesi dell’anno”.
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Le cozze e vongole sul Delta del Po stanno morendo. Oltre il 20 per cento della popolazione del Po sta morendo a causa della siccità. La mancanza di acqua non permette un ricambio ed aumenta la salinità lungo la costa. E questo sta provocando l’espansione della cosiddetta “acqua bianca“, aree di delta dove la decomposizione di alghe e sostanze organica ruba l’ossigeno necessario alla vita di vongole e cozze uccidendole.
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E questo sta uccidendo, oltre ai molluschi, il settore ittico con una perdita del giro d’affari di circa tre miliardi di euro l’anno. Inoltre l’aumento del prezzo del gasolio rende le uscite notturne per la pesca sempre più costose, tanto da portare i pescatori a rinunciarvi, aumentando così l’importazione estera di cozze e vongole. Coldiretti richiede un intervento urgente sul delta del Po per favorire e rivitalizzare il ricambio di acque, salvando la popolazione locale dalla siccità e gli allevamenti di moluschi lungo le coste.
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