Texas, al via i lavori per la costruzione di un immenso impianto di cattura della Co2. L’impresa non convince gli ambientalisti: “È greenwashing”.
Il monitoraggio dei gas serra, fortemente voluto dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), non è più sufficiente. La direzione verso la quale si sta andando, come recentemente annunciato in un articolo de Il Fatto Quotidiano, è proprio la costruzione di un gigantesco impianto di cattura della Co2, tra i principali gas responsabili dell’effetto serra (assieme a metano, protossido di azoto e fluorurati).
Quest’ultimo fenomeno, che avevamo già avuto modo di approfondire in precedenti contributi, è tra le cause a monte dell’innalzamento della temperatura media globale. I gas sopra menzionati, nel momento in cui si accumulano in grandi quantità nell’atmosfera, arrivano a trattenere la radiazione emessa dalla Terra nel momento in cui quest’ultima viene colpita e scaldata dai raggi del sole. Da qui la creazione di una vera e propria “serra”, responsabile del graduale surriscaldamento del Pianeta.
Ma le notizie che giungono dal Texas, sotto questo punto di vista, parrebbero destinate ad imprimere una significativa svolta in materia. I cambiamenti recentemente annunciati concernono proprio la costruzione di una gigantesca struttura – estesa per circa 26 ettari – che abbia la funzione di catturare l’anidride carbonica in eccesso nell’atmosfera. Approfondiamo nei dettagli le caratteristiche di questo pioneristico impianto, il quale, stando alle fonti, sta già facendo parecchio discutere gli ambientalisti.
Texas, al via i lavori per la costruzione di Stratos: sarà il più grande impianto di cattura della Co2
Le emissioni di anidride carbonica continuano ad incrementare. Persino un luogo di estensione (apparentemente) irrisoria quale i Campi Flegrei si è scoperto essere tra i principali emettitori di Co2 di origine vulcanica. Come risolvere, dunque, il problema di un gas presente nell’atmosfera in quantità sempre più elevate, e con effetti che, di giorno in giorno, si sommano ai danni già causati? In Texas, la costruzione di Stratos sembrerebbe essere una delle soluzioni per ovviare alla problematica.
Si tratta di una gigantesca struttura che si estende per circa 26 ettari di terreno, composta da edifici, tubature ed immensi ventilatori, la cui funzione sarà quella di catturare l’eccesso di anidride carbonica nell’atmosfera. Un progetto di portata colossale, a cui un’équipe di esperti ha iniziato a lavorare a partire dal mese di giugno 2023, ed i cui lavori, approssimativamente, termineranno soltanto nel 2025.
Stratos punta ad essere il più grande impianto esistente di cattura della Co2. L’anidride carbonica, che verrà raccolta dagli enormi ventilatori, verrà poi privata del carbonio, che sarà a sua volta iniettato nelle formazioni rocciose del sottosuolo. Un processo di vera e propria “Cattura diretta dell’aria”, e che promette di essere un significativo passo avanti in materia di lotta al cambiamento climatico, al punto tale che l’amministrazione di Joe Biden ha persino deciso di partecipare al finanziamento.
L’impianto, per la gran parte sostenuto dalla compagnia petrolifera americana Occidental Petroleum, si prospetta essere altamente innovativo e dotato delle migliori tecnologie. Un’impresa che parrebbe mettere d’accordo molti esponenti della comunità scientifica, entusiasti di constatare i risultati di questo gigantesco strumento di cattura della Co2.
Eppure, come in ogni circostanza, a fronte dell’inizio dei lavori in Texas sono giunte anche le prime critiche rispetto all’operato della compagnia petrolifera. Gran parte degli ambientalisti, infatti, si è espressa negativamente in merito al progetto di Stratos: “È greenwashing“.
Gli ambientalisti si sollevano. Guerra aperta al progetto Stratos: “È greenwashing”
Un progetto che parrebbe aver raccolto molti pareri positivi, ma che, se solo si scava a fondo, non sarebbe esente da critiche al veleno. Moltissimi ambientalisti, nella fattispecie, non hanno esitato a definire Stratos una mera e subdola strategia di greenwashing.
In cosa consiste quest’ultimo fenomeno? Semplicemente, il greenwashing non è altro che un tentativo, da parte di grandi aziende e multinazionali, di esibire una facciata “verde” ed attenta alla tutela del Pianeta, la quale, tuttavia, non sarebbe in linea con un reale progetto a fini ambientalistici. Nel caso di Stratos, sono in molti ad essere convinti del fatto che la Occidental Petroleum – la compagnia petrolifera che finanzia il progetto – si stia muovendo proprio in tal senso.
Qualunque sia il reale scopo a monte della costruzione di Stratos, l’entusiasmo che circonda il progetto è alle stelle. La struttura, che si andrà ad aggiungere alle 18 attualmente in grado di prelevare il carbonio dall’aria, promette enormi e soddisfacenti risultati.