Tik Tok al bando dagli uffici governativi UK: i motivi

Il celebre social Tik Tok non potrà essere più utilizzato come fonte di intrattenimento negli uffici governativi britannici. Perché

Tik Tok bandito dagli uffici governativi UK
Tik Tok (Foto da Adobe) – Ecoo.it

La proposta viaggiava nell’aria già da tempo, ed ora arriva la conferma. Tik Tok bandito dagli uffici governativi britannici. Ed il polverone sulla censura senza dubbio si aprirà a breve – se non già fatto. Ma la motivazione non è quella che ci si attende, ovvero evitare che i dipendenti ‘perdano temnpo’ con i social, né ha a che fare con il controllo delle loro attività. Semmai è un’azione volta a presevare la privacy. Gli uffici pubblici governativi sono luoghi in cui vengono prese – e trasmesse tramite vari canali, compreso lo smartphone – decisioni importanti di portata internazionale.

Il sospetto che il social più in voga in questo momento possa in qualche modo penetrare in dati privati presenti sul telefono è stato sufficiente per mettere al bando Tik Tok definitivamente. Un’azione simile era già stata intrapresa dalla Commissione Ue e da più di metà degli Stati degli Usa.

Tik Tok al bando, la tutela dei dati

Tik Tok bandito dagli uffici governativi UK
Privacy (Foto da Adobe) – Ecoo.it

La notizia è stata riportata dalla BBC, anticipando l’annuncio del Ministro britannico Oliver Dowden. Il timore è che la app di fattura cinese possa generare infiltrazioni nei dati personali e sensibili e lo spionaggio da parte di Pechino. Timore anche per la violazione della privacy dei dipendenti governativi, senza dubbio persone molto esposte. L’indicazione era stata già attivata da tempo da parte del primo ministro conservatore Rishi Sunak, anche durante il vertice di San Diego della nuova alleanza Aukus, il patto militare stretto con Usa e Australia per contenere l’espansione della Cina nel Pacifico. Ed ora è arrivata la conferma ufficiale.

Arriva la conferma

Tik Tok bandito dagli uffici governativi UK
Privacy (Foto da Adobe) – Ecoo.it

Il viceministro britannico Tom Tugendhat ha annunciato negli scorsi giorni – durante un’intervista con Sky News – di aver attivato un’indagine con National Cyber Security Centre (Ncsc) per stabilre l’entità del rischio di Tik Tok. Evidentemente il responso è stato positivo, e la messa al bando confermata. Senza dubbio ci saranno polemiche sulla libertà di espressione e di parola. Nonostante ciò le misure di sicurezza che vengono prese all’interno dei palazzi governativi difficilmente riescono ad essere scalfite da blande proteste online.

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