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Titanoboa: il serpente più grande al mondo, lungo quanto un autobus

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Pitone o anaconda: mentre oggi la contesa è aperta sul serpente più grande al mondo, pochi sono i dubbi se si guarda alla storia del pianeta, è il titanoboa.

Il titanoboa è più lungo di un autobus
Il titanoboa è più lungo di un autobus (Ecoo.it)

Oggi lo scontro su quale sia il serpente più lungo del mondo è apertissimo: alcune specie di Malayopython reticulatus, ovvero quello che è il serpente riconosciuto come il più lungo e comunemente noto come pitone reticolato, possono raggiungere i sette metri di lunghezza e comunque non scendono mai sotto i sei metri. Diverso è il discorso per quanto concerne l’anaconda.

Quali sono i serpenti più lunghi del mondo

I serpenti più lunghi al mondo (Ecoo.it)

Infatti, è una credenza popolare che l’anaconda sia il serpente più lungo della storia: a livello visivo, sicuramente può anche incutere più timore di un pitone, ma è soltanto il più grande, ovvero il più massiccio. Non solo: se guardiamo alla storia della fauna selvatica, sappiamo benissimo che molti animali vissuti in epoche remote si sono estinti, un esempio su tutti il megalodonte.

Il record di serpente più lungo al mondo appartiene oggi a un pitone reticolato tenuto in cattività in Kansas City, negli Stati Uniti, e che venne misurato nel 2011: era lungo 7,67 metri. Il boa constrictor arriva a circa quattro metri di lunghezza e la temibile anaconda verde non supera mai i cinque metri. Le dimensioni assurde a cui ci ha abituato il cinema sono del tutto fuorvianti.

Quanto è grande il Titanoboa

Quanto è grande il Titanoboa (Ecoo.it)

Ma il pitone reticolato sarebbe di fatto un nano se il titanoboa non si fosse estinto: questi serpenti, sebbene sia difficile quantificarne esattamente la lunghezza, sarebbero stati lungo qualcosa come undici metri in media. Parliamo di una lunghezza media perché nel 2009 vennero rinvenute fossili di un serpente ridenominato Titanoboa cerrejonensis, che vuol dire boa titanico di Cerrejon.

Di lui, di fatto, non si sapeva fino a quel momento davvero nulla, ma fu possibile individuarne dei resti, la cui lunghezza era di circa 13 metri e il suo peso corporeo era davvero impressionante: 1.140 chili con il corpo del diametro di un metro. Gli scienziati sono convinti che alcuni esemplari abbiano potuto raggiungere i 15 metri, il doppio di un pitone reticolato, più della lunghezza di un autobus.

Come si è estinto il Titanoboa

Come si è estinto il Titanoboa (Ecoo.it)

Molto di quello che sappiamo rispetto a questa tipologia di serpente gigante, a cui sono stati dedicati anche dei documentari in cui si ipotizzavano scenari di battaglie con il Tirannosauro Rex, lo si apprende dai resti fossili ritrovati nei suoi luoghi di origine, ovvero l’America Meridionale. Per tale ragione, oggi non è possibile documentare con certezza le ragioni per le quali questo serpente si sia estinto.

Sappiamo certamente che il titanoboa è vissuto circa 60 milioni di anni fa e che la sua estinzione è stato un processo veloce, causato verosimilmente dall’improvviso abbassamento delle temperature della Terra. Altre ipotesi indicano una serie di concause e non soltanto l’abbassamento delle temperature, che ha comunque stravolto l’habitat naturale di questo serpente, insieme ad altri fattori.

Forse questa specie di serpente era anche più diffusa rispetto a quello di cui siamo a conoscenza, ma basare gli studi di una specie rettile o animale in generale soltanto sui pochi resti rinvenuti resta comunque un grave errore, che qualunque scienziato non si permetterebbe mai di fare. Restiamo dunque con le nostre suggestioni su questo serpente, che superò nel 2009 il record del gigantofide, altro rettile preistorico.

Il serpente più grande della storia era velenoso?

Il serpente più grande della storia era velenoso? (Ecoo.it)

Per certi versi, il titanoboa ricorda alcuni dei serpenti che ancora oggi abitano il pianeta, ovvero il pitone reticolato oppure il boa constrictor: questo perché anche questo rettile preistorico non era velenoso e anzi non mordeva la sua preda. Quando la individuava, la prendeva tra le sue immense spire e la schiacciava. Il suo cibo preferito erano pesci, tartarughe e piccoli vertebrati.

Nonostante questo, sembra fosse agevolmente in grado di nutrirsi anche di coccodrilli: i temibili predatori finivano quindi essi stessi preda di questo enorme rettile, che con le sue grosse fauci poteva ingerire per intero anche prede più grandi della sua testa. Si tratta di un’abitudine alimentare simile a quelli di altri rettili che sono tuttora esistenti.

Gabriele Mastroleo

Da sempre attento alle tematiche ambientali, collaboro con organizzazioni e associazioni del terzo settore che si occupano sia di questo tema, che di altre importanti tematiche sociali. La mia unica esperienza di politica rappresentativa è stata la candidatura a consigliere comunale con un partito ambientalista.

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