Tomba Tutankhamon, e le persone morte per la maledizione: tutta la verità qui..

Finalmente, è stato svelato un mistero che incuriosisce da tempo: che fine hanno fatto le persone che hanno scoperto la tomba di re Tut in Egitto? La risposta.

Tomba re
Iconografia egizia (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il 4 novembre 1922, l’archeologo britannico Oward Carter si imbatté nella tomba del leggendario Tutankhamon, una pietra miliare dell’archeologia. Ma poco dopo un oscuro mistero mise in ombra la fantastica scoperta. Iniziarono a circolare delle voci su una crudele maledizione del faraone. Ma cosa c’è davvero dietro questo mito?

La tomba dell’antico re egizio Tutankhamon, soprannominata KW62, contiene la maschera mortuaria del faraone, uno dei reperti più famosi dell’antico Egitto. Salì al trono nel 1332 a.C., quando aveva appena compiuto 9 anni, motivo per cui gli storici sospettano che il re bambino fosse stato influenzato dai sacerdoti, dal suo successore e dagli alti funzionari politici dell’epoca.

Il mistero del faraone: le morti attorno alla tomba di Tutankhamon

Da una tac, è emerso che il re Tutankhamon morì fra i 18 e i 20 anni per una frattura al femore probabilmente contratta su un carro trainato da cavalli, mentre era a caccia. Il trauma che gli conseguì la morte, fece sì che il faraone venne spostato nelle celeberrima Valle dei Re.

Quando Oward arrivò alla tomba del re, il suo team rimase a bocca aperta. Importantissimi cimeli, manufatti, ricchezze di ogni tipo facevano presagire che la mummia fosse rimasta intatta, tuttavia sappiamo che il sito era già stato visitato due volte e poi nuovamente sigillato per via di una certa “maledizione” che vi ruotava attorno. Il 5 aprile 1923 fu il giorno in cui questa leggenda ebbe inizio.

Scoperta tomba
Maschera funeraria (Foto da Canva) – Ecoo.it

La morte inaspettata di un importante nobile inglese venuto a visitare l’importantissima scoperta di Oward fu soltanto il preludio di una serie di fatali incidenti che ancora oggi danno adito alle speculazioni più sfrenate sulla tomba del re Tutankhamon. Sembrerebbe che il ricercatore scoprì una tavoletta occulta che avvertiva tutti di non entrare nella tomba del re.

Su di essa era scritto: “la morte arriverà su ali veloci, a chi disturba la tomba del faraone”. Il nobile inglese non fu il solo ad essere “colpito”. Si narra infatti che anche il suo canarino, il giorno stesso dell’apertura del sarcofago, fu morso inaspettatamente da un cobra velenoso. Un incidente che ha destato grande inquietudine tra i nativi, in quanto i serpenti, nella mitologia egizia, rappresentano gli antichi protettori dei faraoni.

L’episodio della cicatrice

Tomba re
Scene egizie (Foto da Canva) – Ecoo.it

Secondo la leggenda, il nobile si tagliò con una lametta mentre era intento a farsi la barba. Questo taglio si infettò e provocò a sua volta un’infezione nel sangue che gli causò una severa polmonite, per la quale morì in ultimo stadio. Si narra che, quello stesso periodo, comparve sul volto mummificato del faraone la stessa cicatrice sul viso che il nobile inglese si era recato facendosi la barba.

Allo stesso modo, George Jay Gaul, un amico del nobile deceduto si recò a vedere personalmente la scoperta della tomba del re e morì qualche mese dopo dello stesso male, una polmonite acuta. Si pensa infatti che gli antichi egizi abbiano posto degli incantesimi protettivi per proteggere la morte del re. Lo scienziato Arcybald Rayd ebbe un collasso mentre esaminava la mummia del faraone. Moltissime altre persone si suicidarono, menzionando nelle loro lettere di addio la maledizione del faraone.

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