E’ difficile che oggi non capiti di dover utilizzare una stampante. Ma cosa fare con i toner quando ormai l’inchiostro è finito?
La stampante è uno degli strumenti onnipresenti all’interno di un ufficio, nonostante la crescente digitalizzazione. E’ frequente trovarla anche in un’abitazione, nelle versioni più moderne facilmente collegabili al Wi-Fi e al proprio smartphone, per un servizio di stampa rapido ed efficiente. I costi in commercio sono piuttosto contenuti e la qualità di stampa è discreta: molti apparecchi rappresentano un ottimo compromesso per evitare di recarsi in copisteria ogni volta sia necessario dover stampare.
Qualsiasi stampante, sia laser che inkjet, lavora sfruttando dei toner di inchiostro nero e colorato che, come tutti sappiamo, non sono infiniti. Sono spesso ricaricabili seppur di frequente possa sopraggiungere la necessità di doverli sostituire. Ebbene, davanti a questa eventualità, cosa dobbiamo farne dei toner danneggiati o oramai scarichi ed inutilizzabili? Come possono essere riciclati e come possiamo evitare di incappare in delle multe per averli gettati nel bidone sbagliato?
E’ importante che le cartucce delle stampanti, una volta esauste, vengano smaltite correttamente. Questo processo non è né semplice né immediato, perché richiede il rispetto di normative specifiche e il supporto di operatori autorizzati. Non si tratta solo di una questione pratica: le cartucce esauste rappresentano un problema ambientale significativo. Contengono materiali difficili da trattare e, se smaltite in modo improprio, contribuiscono all’aumento dei rifiuti elettronici. In un contesto in cui l’Unione Europea spinge verso un’economia circolare, anche questi oggetti diventano protagonisti di strategie per ridurre l’impatto ambientale.
Proprio in questo scenario si inseriscono aziende come Brother, leader mondiale nelle soluzioni di stampa e nella gestione sostenibile delle risorse. Brother Italia ha introdotto un sistema che permette alle piccole e medie imprese di gestire il riciclo delle cartucce toner in modo semplice ed efficace, offrendo un servizio di ritiro gratuito per le cartucce originali esaurite. Questo programma consente di restituire le cartucce esauste a uno dei quattro centri di rigenerazione di Brother, situati in Galles, Slovacchia, Stati Uniti e Asia.
Ogni cartuccia viene sottoposta a rigorosi controlli per verificare quali componenti possano essere riutilizzate, mentre le parti non più utilizzabili vengono riciclate secondo le normative europee. È un processo che garantisce non solo la riduzione dei rifiuti, ma anche una significativa diminuzione delle emissioni di CO2. Dal 2004, Brother ha riciclato oltre 40 milioni di cartucce toner in tutto il mondo. Questo impegno ha portato a risultati concreti: nel 2021, l’impronta di carbonio delle cartucce rigenerate è stata inferiore del 33% rispetto a quelle nuove, evitando l’emissione di oltre 5.300 tonnellate di CO2 a livello globale.
Con una semplice richiesta online, le imprese possono beneficiare del servizio di ritiro gratuito offerto da Brother, dimostrando un impegno tangibile verso la sostenibilità. Oltre al riciclo, Brother ha integrato una serie di strategie per promuovere l’efficienza energetica e ridurre lo spreco di risorse. Gli impianti europei di rigenerazione dell’azienda hanno ottenuto lo status di “carbon neutral” e, dal 2013, il sistema di raccolta è stato accreditato come “rifiuti zero in discarica”. Questo approccio ha portato Brother a essere riconosciuta come leader nel report “IDC MarketScape for Worldwide Sustainability Programs and Services Hardcopy 2023 Vendor Assessment”.
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