Topi, tienili alla larga dal cibo: studiati due metodi innovativi per allontanare i roditori dagli alimenti il più in fretta possibile. Scopriamo come funzionano
Topi e cibo: una combo con cui nessuno di noi vorrebbe ritrovarsi ad avere a che fare. Che questi piccoli roditori si annidino nelle nostre case – in particolare, in tutte quelle aree abitative contrassegnate dall’assenza di luce – è un dato di fatto contro il quale è possibile fare ben poco. La questione che meriterebbe un approfondimento maggiore, tuttavia, concerne proprio come tenere lontani i suddetti animali dal cibo che consumiamo ogni giorno.
È risaputo, infatti, che i topi siano alla costante ricerca di cibo, e che uno degli alimenti che tale specie in assoluto preferisce è il grano. Una vera e propria predilezione, quella che i roditori avrebbero nei confronti di questo alimento, e che li spinge a prendere d’assalto persino i raccolti stessi (non solo le scorte che, per intenderci, le aziende conservano all’interno degli appositi granai).
Onde evitare di danneggiare la salute di questi animali mediante l’utilizzo di trappole apposite, o peggio ancora di veleno, un gruppo di ricercatori dell’Università di Sidney ha messo a punto due vantaggiosi stratagemmi per tenere lontani i roditori dai raccolti di grano. Si tratta di metodi che, come spiegato dagli esperti, puntano tutto sull’unica arma che i topi impiegano per fiutare la collocazione dei semi: l’olfatto.
I semi di grano, nel periodo compreso tra la semina e la germinazione, sono il cibo che i topi in assoluto preferiscono. Capaci di fiutare la collocazione di tali semi (non ancora spuntati in superficie) grazie al loro olfatto incredibile, questi piccoli animali possono arrivare a compromettere il risultato del raccolto in proporzioni disastrose. I due metodi messi a punto dall’Università di Sidney, tuttavia, parrebbero esser riusciti a soddisfare le esigenze di tutte quelle aziende che si ritrovano a dover contrastare questi fastidiosi nemici a quattro zampe.
Il primo metodo consiste nell’impiego di un olio che presenti il medesimo odore di quello dei semi in procinto di germinare, ma con un concentrato nettamente superiore. Distribuito in lungo e in largo nel terreno, è stato osservato che tale prodotto riesce nell’intento di ingannare l’olfatto dei roditori, i quali, ritrovandosi a scavare nel punto dove credono si trovi il seme, finiscono per allontanarsi dal territorio con rapidità, scoraggiati dal fatto di non averlo trovato.
Nel secondo metodo, invece, il medesimo olio viene spruzzato addirittura prima che i semi vengano piantati. Così facendo, i topi si precipitano ad invadere il terreno e a scavarlo, attratti dall’odore fortissimo captato dal loro olfatto. Salvo poi scoprire che, a pochi centimetri di profondità sotto terra, non vi è alcun seme di cui potersi cibare. I risultati dell’esperimento, raccolti dall’Università di Sidney, ci appaiono dunque in tutta la loro portata.
I due metodi sperimentati dall’Università di Sidney hanno dato i loro frutti sotto ogni punto di vista. Se il primo metodo è riuscito a ridurre i danni causati da questi roditori del 63%, col secondo tali danni si sono abbassati addirittura del 74%. E in ciascuno di questi procedimenti, ovviamente, nessun animale è risultato ferito o danneggiato. Ragion per cui si può affermare a gran voce la totale riuscita dell’esperimento.
Dal Giappone arriva una novità che possiamo ben definire come rivoluzionaria. E' il futuro del…
Vi siete mai chiesti cosa potrebbe succede se sul nostro pianeta tutti gli animali diventassero…
Il drammatico declino della biodiversità al Lago Trasimeno in uno studio di Franco Pedrotti: in…