La torba è un elemento che si forma naturalmente e come tutti gli elementi naturali a una importanza per l’ambiente che non va sottovalutata. Ma perché non si trova più con la stessa facilità nei concimi?
Per chi si occupa di giardinaggio o per chi semplicemente ha qualche piantina da voler tenere con cura può capitare di imbattersi in terricci confezionati, e se ne trovano di moltissime varietà nei vivai, in alcuni dei quali è presente la torba mentre in altri la torba non è presente. Già da diverso tempo infatti questo ingrediente che prima veniva aggiunto in generose quantità e si trovava con più facilità sta diventando sempre più raro e viene consigliato solo ed esclusivamente per la cura e la gestione di alcune tipologie specifiche di piante che ne hanno effettivamente bisogno.
Verrebbe quindi da pensare che si tratta forse di un ingrediente che si è dimostrato a lungo andare nocivo. Ma la questione legata alla torba è molto più ampia e la sua importanza per l’ambiente potrebbe spiegare proprio perché anche il terriccio preferito dalle due piantine ora non ne contiene più.
La torba si trova in quelle zone che vengono chiamate torbiere. Si tratta di zone paludose che si trovano in molte parti del mondo. Secondo uno studio di IUCN, l’unione tra le più grandi in assoluto a livello globale tra quelli che si occupano attivamente di ambiente, le torbiere e gli ambienti naturali legati alle torbiere occupano appena il 3% della superficie totale terrestre del pianeta. La torba nasce quando il materiale vegetale si trova in una condizione di umidità perenne tale che la decomposizione rallenta, spiega sempre IUCN, e in questo modo le piante morte si accumulano e danno vita alla torba.
Tra le capacità riscontrate in natura dalle zone definite torbiere c’è quella di tenere e stoccare la CO2 che le piante in decomposizione hanno assorbito nel corso della loro vita e questo favorisce una mitigazione della crisi climatica. Si tratta quindi di luoghi che hanno una evidente importanza per l’ambiente perché, dato che la torba si forma a seguito di accumuli enormi di materiale vegetale e quindi contiene dentro di sé una quantità grandissima di gas clima alteranti, lavorare nelle torbiere e distruggere l’ambiente naturale che dà vita alla torba significa anche rilasciare in atmosfera quei gas che prima erano raccolti e tenuti a bada naturalmente. Tra i dati più interessanti riportati da IUCN c’è quello che riguarda proprio le emissioni che vengono dalle torbiere asciugate e che equivalgono a 1.9 giga tonnellate di CO2 equivalente ogni anno: il 5% delle emissioni di gas serra del genere umano.
Questa domanda, a seconda del punto di vista, ha due risposte diverse ma entrambe cominciano con una singola parola: no e si. Il pianeta e l’umanità non possono fare a meno della torba ma le tue piante possono fare a meno della torba. La presenza delle torbiere è importante perché aiuta a contrastare l’effetto serra e le torbiere sono anche luoghi in cui la biodiversità viene mantenuta proprio grazie alla materia vegetale e all’umidità. Occorre quindi smettere di sfruttare questo elemento naturale. Ma che cosa usare quindi al posto della torba? Esistono diverse alternative. Quella più facile e casalinga è il compost fatto in casa ma per esempio ci sono altre sostanze che puoi utilizzare senza fare ricorso alla torba. Per esempio la fibra coir, ovvero la fibra che viene estratta dal guscio delle noci di cocco, il cippato di legno e addirittura in alcuni casi gli scarti della lavorazione della lana di pecora.
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