Manca poco ormai al ritorno dell’ora solare: si dormirà un’ora in più a partire dalla notte tra il 29 e il 30 ottobre, dopo aver passato mesi in cui abbiamo avuto un bel risparmio energetico. È infatti questo il motivo per cui tale abitudine fu introdotta nel 1916, poi dismessa e reintrodotta più volte fino al 1966, momento fatidico in cui l’ora legale e l’ora solare furono definitivamente introdotte e si iniziò a vedere una considerevole riduzione nel consumo di energia elettrica.
La società che gestisce l’erogazione dell’energia elettrica in Italia, la Terna, ha stimato che durante il periodo appena passato di ora legale è stato possibile risparmiare 650 milioni di kilowattora, la stessa quantità che serve per soddisfare il fabbisogno energetico abitativo annuale di una regione come il Friuli Venezia Giulia. Sempre Terna conferma anche il positivo impatto ambientale dello spostamento delle lancette: in questo modo, infatti, è possibile ridurre le emissioni in atmosfera di anidride carbonica per 300000 tonnellate.
Dati alla mano, diventa chiaro come una scelta del genere non si limiti ad essere un cambio di abitudini, bensì una politica per garantire una migliore efficienza energetica.
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