A Castelvolturno, nella riserva naturale di Torre Patria, sono state spianate le rare dune demaniali, e la denuncia arriva al Ministro: vediamo insieme cosa è successo
Le riserve naturali sono aree protette da leggi statali o regionali, al fine di tutelarne la conservazione e il mantenimento del livello di biodiversità presente in queste zone delicate e preziose. In pratica vengono limitate, o in alcuni casi vietate, le attività antropiche per proteggere le caratteristiche ambientali tipiche dell’area interessata. Rientrano in tale categoria diversi ambienti paesaggistici come i parchi, i monumenti, elementi naturali esemplari, riserve di conservazione e santuari faunistici. Il ricco patrimonio di beni naturali d’interesse mondiale da difendere e da preservare.
L‘Italia è ricca di molteplici aree naturali che compongono un patrimonio di valore inestimabile che rende il Bel Paese uno dei territori più interessanti e vari del Pianeta, sotto il profilo naturalistico. La tutela si pone proprio per evitare che le attività antropiche, quale ad esempio la cementificazione, sfigurino gli habitat e il loro equilibrio. Il rispetto delle leggi che vanno in protezione non sempre viene assolto e spesso ancora oggi si assiste ad azioni spregiudicate che mettono in pericolo l’integrità del territorio.
A Castelvolturno, nella riserva ambientale di fronte alla torre saracena antica chiamata “Torre Patria”, proprio in corrispondenza del bel litorale, le dune demaniali sono state sbancate abusivamente da ignoti, probabilmente approfittando delle ore notturne. L’area interessata era unica e conservava intatte le straordinarie dune naturali marine, rare e ricche di specie radicate nel territorio campano. Spariti insieme alle dune esemplari di giglio di mare, di calystegia soldanella e il fico degli ottentotti; vi erano anche le tane delle tartarughe marine Caretta-Caretta, faticosamente fatte rientrare sul litorale dal lavoro della stazione zoologica Anton Dohrn.
Risultato: un vero e proprio disastro ambientale, debitamente denunciato dagli abitanti della zona e verificato dal Presidente dell’Ente Riserve Volturno Licola Falciano, Giovanni Sabatino, in un sopralluogo effettuato con l’ausilio dei Carabinieri del Corpo Forestale e della Capitaneria di Porto. Obbiettivo dell’operazione, valutare la situazione effettiva, i danni ambientali e procedere alla messa in sicurezza dell’intera area deturpata.
I residenti, tramite la denuncia presentata al deputato campano dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e alle forze dell’ordine, sono preoccupati anche della conservazione della fascia costiera, vittima dell’erosione marina, per la quale si è così persa drammaticamente una barriera naturale. L’accusa va verso chi ha interessi commerciali nella zona e senza scrupoli ha compiuto un’azione criminale. L’intenzione di tutti è di coinvolgere l’Assessorato all’Ambiente campano ed il Ministro dell’Ambiente Fratin, nella ferma intenzione di individuare i colpevoli e di sanzionarli.
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