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L’Europa sarebbe al centro di un traffico illecito di animali, anche delle specie protette. E’ questo l’allarme lanciato dal WWF, che ha svolto un’analisi puntigliosa del problema. L’ultimo caso arriva da Francoforte, dove un uomo è stato arrestato all’aeroporto, mentre contrattava con due clienti la vendita di due corni di rinoceronte. Secondo la nota associazione ambientalista, questo episodio è soltanto uno dei tanti tasselli che compongono il fenomeno, relativo soprattutto al commercio delle specie protette.
A questo proposito i dati forniti dal WWF, che ha elaborato anche un apposito dossier, sono molto chiari. Il 94% del bracconaggio di rinoceronti avviene tra lo Zimbawe e il Sud Africa. Si tratterebbe di un fenomeno in espansione e lo dimostrano le casistiche. Basti pensare che nel 2007 si arrivava a meno di 50 casi, mentre nel 2013 c’è stata una vera e propria strage di rinoceronti: ne sono stati uccisi più di 1.000, per utilizzarne i corni da destinare al mercato illegale. Si ritiene, secondo le credenze popolari, che i corni di rinoceronte abbiano delle proprietà terapeutiche non indifferenti. Per questo aumenta il numero di coloro che sono alla ricerca illecita delle parti del corpo di questi animali. Il WWF ci informa che il prezzo del corno di un rinoceronte ha raggiunto la cifra di 66.000 dollari al chilo. Calcoli alla mano, si stima che il prezzo per un intero corno di rinoceronte può arrivare ad aggirarsi intorno ai 500.000 dollari.
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Il WWF, per questo, ha deciso di intervenire in maniera seria e ha lanciato la campagna “Stop ai crimini di natura”. C’è anche una petizione avviata dall’associazione ambientalista, per mettere fine a questa barbarie. Secondo il WWF bisogna intervenire in modo attivo, soprattutto per fermare i messaggi relativi alle presunte proprietà dei corni di rinoceronte. L’episodio dell’uomo arrestato a Francoforte testimonierebbe come la questione stia assumendo proporzioni enormi. Sicuramente, come hanno riferito gli esperti, quei due corni venduti illegalmente erano appena giunti dall’Africa. Il WWF chiede di fermare i crimini alla natura, facendo notare come dietro di essi ci sia un giro d’affari incredibile, pari a circa 23 miliardi di dollari l’anno e come ci sia un collegamento diretto con il processo di impoverimento graduale dei Paesi in via di sviluppo.
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