Si parla tanto di transizione ecologica ma mai viene chiarito un punto, ossia a chi costerà di piu’? E’ arrivato il momento di fare chiarezza.
Negli ultimi tempi, complice anche tutto quello che si sta verificando nel mondo, si parla tanto di transizione ecologica. Prima vediamo nello specifico di cosa si tratta, per non creare equivoci e/o confusione. Con essa si intende il cambiamento totale del nostro stile di vita, dando un’impronta spiccatamente green.
Una gestione oculata dell’energia ma anche dei mezzi che si usano per gli spostamenti quotidiani. In generale? Una politica di gestione ambientale. D’altro canto, questa green attitude si estrinseca nella riduzione degli sprechi nonché dell’uso dei combustibili sostenibili e non piu’ quelli fossili.
Un aspetto corollario alla definizione della transizione ecologica riguarda i costi. E’ evidente come un cambiamento così capillare richieda l’esborso di risorse economiche. Quindi viene da domandarsi: a chi costerà di piu’? Sul punto è stata fatta una distinzione tra ricchi e poveri, una delle sue categorie ne sarà fortemente gravata.
Secondo una teoria, la transizione ecologica sarebbe una piaga subita soprattutto dalle classi sociali povere. Un dramma se si pensa che già gli stipendi sono per la sopravvivenza, se aggiungiamo queste innovazioni si rischia che la gente possa ritrovarsi a vivere di stenti e senza le comodità necessarie per condurre un‘esistenza dignitosa.
Questa teoria sarebbe corroborata dalla considerazione secondo la quale senza combustibili fossili si dovrà ridurre tantissimo al limite i propri consumi energetici oppure pagare tasse stratosferiche per vivere in maniera normale. Questa ipotesi macabra potrebbe però non essere vera. E adesso sveliamo il perché.
Non è difficile capire perché invece in una millantata prospettiva di decarbonizzazione chi andrà a perderci ed impoverirsi saranno le persone che sinora hanno tratto dai fossili la vera fonte di ricchezza. Ci riferiamo a chi si occupa dell’estrazione, raffinazione e vendita di idrocarburi. Insomma, una notevole fetta di popolazione mondiale.
Fermare il riscaldamento globale ed arginare la crisi climatica è possibile ma dobbiamo volerlo tutti. E la soluzione consiste nel chiudere i siti di produzione di combustibili fossili prima che sia troppo tardi. Sfruttiamo quanto ci offre l’ambiente e non condanniamolo a morte. Prima che sia troppo tardi.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…