La mobilità ecosostenibile ha risvolti decisamente affascinanti. E Scania, in Svezia, ha fornito una ulteriore prova di quanto l’obiettivo di ridurre sempre di più le emissioni dia vita a idee molto originali. La casa svedese – produttrice di veicoli industriali – ha fornito il Rex, un battello realizzato nel lontano 1937 che attualmente collega la capitale della Svezia, Stoccolma, alle varie destinazioni, di un propulsore ibrido. Il battello collega quotidianamente il centro di Stoccolma e l’isola di Ekerö, trasportando fino a 150 turisti e pendolari. E nel Paese scandinavo, le modalità di trasporto passeggeri su acqua sono molto utilizzate e lo saranno ancor di più, sfruttando la presenza dei molti canali nella zona. Ad oggi, infatti, sono ottanta le imbarcazioni che vengono impiegate per fornire questo servizio offerto da Stockholm Transport.
Si capisce quindi da questi numeri l’importanza di elettrificare anche le imbarcazioni. Il nuovo propulsore per il battello fornito da Scania è costituito da un’unita termica ad alimentazione diesel, in pieno rispetto degli standard internazionali sulle emissioni, e da un sistema elettrificato da 240 kW continui o 290 kW per un breve tragitto. Però, per mantenere la velocità di crociera, bastano 100 kW e in queste condizioni l’autonomia è di due ore, rimanendo nella sola modalità elettrica. “Questo può essere un punto di svolta”, afferma l’ingegnere capo del reparto motori Scania, Mattias Rosengren. “Stiamo portando la tecnologia dell’automotive al settore marino, come abbiamo fatto con i motori diesel. Il gruppo propulsore della barca contiene la stessa tipologia di componenti utilizzati per i nostri veicoli sia ibridi che full electric”.
Stoccolma è sempre più green, e grazie ai test congiunti svolti tra l’azienda Blidösundsbolaget, storica compagnia di navigazione che opera nell’arcipelago di Stoccolma, e Scania, per la rimotorizzazione dell’imbarcazione M/S Rex con tecnologia ibrida, si è fatto un ulteriore passo avanti nella mobilità a zero emissioni. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti fino ad ora – ha evidenziato Fredrik Liw, direttore tecnico di Blidösundsbolaget – Ci sono ancora miglioramenti e test da fare, ma se si sviluppassero le infrastrutture portuarie potremmo ridurre le emissioni di CO2 fino al 47 percento”. Un notevole passo in avanti – così come il progetto della petroliera elettrica giapponese – nella salvaguardia dell’ambiente che potrebbe essere copiato anche da altre nazioni riducendo ancora di più la soglia di inquinamento sia marino sia atmosferico.
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