Dove fare trekking in Umbria durante la stagione autunnale: alcuni percorsi che non potrai mai più dimenticare.
L’Umbria è una delle regioni più suggestive per gli amanti del trekking e delle passeggiate all’aria aperta, in particolare durante i mesi autunnali. Le colline coi caratteristici uliveti, così come le vallate con le loro vigne e i boschi dai colori vivaci, sono davvero dei luoghi indimenticabili. L’autunno è poi la stagione ideale per recarsi in Umbria e ammirare il foliage.
I colori che cambiano, con tonalità che passano dal verde al giallo, all’arancione, fino a un marrone più intenso, vi faranno innamorare di queste terre e non vedrete l’ora di ritornarci. Nella terra di San Francesco, patrono d’Italia, alcuni scenari sono davvero suggestivi e questo è il momento perfetto per una passeggiata tra boschi e sentieri o alla scoperta di borghi medievali.
Un autentico paradiso per gli appassionati di enogastronomia, la Strada del Sagrantino, che lambisce Assisi, Todi e Spoleto, nel cuore dell’Umbria, è un percorso interessante nelle terre dove si produce un vino pregiato e amatissimo, non solo dalla popolazione della zona. Borghi romantici, vigneti e frantoi sono incastonati in colline dai colori vivaci soprattutto d’autunno.
Da Bevagna a Montefalco, da Castel Ritaldi a Giano dell’Umbria, tanti sono i percorsi che si possono fare in questo territorio, sia in bicicletta che in trekking, facendo bene attenzione a portare con sé la giusta attrezzatura. Tante le località in cui fermarsi per una sosta alla scoperta non solo della natura incontaminata, ma anche di esperienze culinarie uniche.
Poco distante, ha un fascino unico il Bosco di San Francesco d’Assisi, che si trova ai piedi della Basilica dedicata al Santo protettore d’Italia: si tratta di un luogo strappato all’incuria e rigenerato, che si estende su 64 ettari. Partendo proprio dalla Basilica Superiore, i visitatori – attraverso un sentiero stretto e tranquillo – si immergono tra carpini, ginestre, aceri e querce roverelle.
Si raggiungono così i resti di un ospedale e una torre trecentesca usata un tempo come difesa, un monastero benedettino, un vecchio mulino trasformato in trattoria e una meravigliosa chiesa romanica. Salendo sulla torre, si può ammirare il “Terzo Paradiso” realizzato da Michelangelo Pistoletto, in cui – nell’immaginario del maestro – l’uomo e la natura possono coesistere in pace e armonia.
Un percorso davvero intenso e straordinario è invece l’Ippovia Umbra, che si snoda nella Foresta Demaniale di Pietralunga Bocca Serriola e dove si possono scegliere – oltre ai percorsi di trekking – anche le passeggiate a cavallo, a contatto diretto con gli animali e la natura.
Gli amanti dell’equitazione possono poi scegliere l’Umbria per altri percorsi a cavallo o sui muli, dai Sentieri per l’Endurance Equestre a Gubbio, passando per la mulattiera di Norcia, dove si può godere di un weekend con sosta notturna al Rifugio Colle Le Cese.
Un po’ più impegnativo, ma del resto gli amanti del trekking sono consapevoli dei rischi, è il percorso all’interno del Parco del Monte Subasio. Caratteristico è il giro dei rifugi del Subasio, tra baite ed eremi lungo un anello di 27 chilometri e paesaggi incontaminati. Si arriva a quota 1000 metri presso il Rifugio Fonte Bregno e nel percorso si possono ammirare bellezze come la statua della Ninfa delle acque del Subasio.
Premiato come la migliore via green d’Italia nel 2015, il sentiero non è altro che il percorso ferroviario di 51 km che collega le città di Spoleto e Norcia, chiuso ormai dal 1968. Riqualificato in greenway sia per il trekking che per il cicloturismo, sono quattro i tratti diversi che si possono fare tutti attorno al Monte Piano.
Si può scegliere il tratto Spoleto – Santa Anatolia di Narco, quello considerato più difficile e impegnativo, oppure quello che va da Santa Anatolia di Narco a Borgo Cerreto, nel paesaggio incantato della Val Nerina, tra borghi rimasto come un tempo.
Da Borgo Cerreto ci si sposta poi verso Serravalle, attraversando la galleria di Triponzo e la gola di Balza Tagliata; infine, il tratto finale che arriva a Norcia e lambisce il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, al confine con le Marche, per arrivare alla stazione del paese di San Benedetto. In queste zone si pratica non solo trekking, ma anche bicicletta e kayak, ad esempio nel fiume Nera, per restare a contatto con la natura.
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