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Tribù dei Moken: i nomadi del mare

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Per quanto possiamo esplorare la natura, esistono dei popoli in grado di essere tutt’uno con la terra che popolano. E’ il caso della Tribù seminomade dei Moken: chi sono e dove vivono.

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La Tribù seminomade dei Moken: chi sono e dove vivono (Canva) – Ecoo.it

Esplorare gli ecosistemi e gli habitat naturali è sempre un’avventura e un’esperienza unica, in cui ci si confronta con realtà spesso sconosciute e ignote ai più. Ma la vera conoscenza della natura avviene attraverso lo studio delle tribù autoctone, le quali non sono soltanto tutelate ma anche molto protette da contaminazioni esterne per evitare che la loro condizione di nativi possa essere messa a rischio.

Nello stesso modo in cui la cultura della salvaguardia delle specie protette e della biodiversità sta prendendo sempre più piede in maniera concreta con progetti e programmi non solo nazionali ma anche mondiali, anche gli antropologi cercano di custodire e preservare la cultura, gli usi, costumi, tradizioni e caratteristiche antropomorfiche di queste popolazioni. Per questo motivo spesso sono sconosciute, ma i motivi dietro questo riserbo sono condivisibili oltre che affascinanti.

Perché vengono chiamati nomadi del mare: le origini dei Moken

Le tribù autoctone ancora incontaminate che popolano il nostro pianeta ne sono ancora molte e sono costantemente oggetto di ricerca. Ciò può portare a nuove scoperte riguardo a questi popoli e a tutto ciò che li riguarda, scatenando così la curiosità degli esperti e non solo. Gli amanti degli habitat naturali e dei suoi aspetti più puri rimangono infatti incantati dalle informazioni che queste tribù sono in grado di fornire di volta in volta, scoprendo qualcosa in più anche sulla natura umana.

La tribù dei Moken è una di queste. Conosciuti come nomadi del mare, i Moken vivono nel sud-est asiatico e più esattamente nelle zone costiere dell’arcipelago delle Mergui, che comprendono centinaia di isole tra la Thailandia e il Myanmar. In realtà i Moken sono un popolo seminomade, che da secoli fa di questo stile di vita la peculiarità della sua tribù. Originari del mar cinese, si sono poi spostati migliaia di anni fa nelle zone dell’Oceano Indiano, proprio presso le coste thailandesi dove tuttora marchiano diversi territori. Da come si può intuire, il loro habitat naturale è il mare.

Perché vengono chiamati nomadi del mare: le origini dei Moken (Canva) – Ecoo.it

Da quando hanno memoria, i Moken dipendono dal mare per il loro sostentamento. Per questo motivo sono abili nuotatori, oltre che ottimi pescatori, con una capacità di apnea che permette loro di poter rimanere sott’acqua per lunghi periodi. E’ infatti dal mare che raccolgono non solo i frutti di mare ma anche le altre risorse cibarie e necessarie alla loro sopravvivenza.

Sin dalla tenera età, i Moken imparano a tuffarsi, immergersi e a nuotare rendendoli così sin da bambini plasmati al mare, che determina infatti chi sono. Dalla lingua alla cultura passando per le loro tradizioni e i loro usi, la tribù dei Moken è così incentrata principalmente sul mare. Approfondendo le ricerche sulla loro cultura, è emerso che il mare li caratterizza in maniera più performante di quanto non si creda.

Per cosa sono famosi i Moken: ecco come mare definisce chi sono

Per cosa sono famosi i Moken: ecco come mare definisce chi sono (Canva) – Ecoo.it

E’ l’ambiente che plasma la natura dell’uomo o viceversa? Il dibattito in campo antropologico sul fatto che l’habitat naturale in cui un popolo nasce, cresce e si sviluppa ne determina le sue caratteristiche anche antropomorfiche trova spesso riscontro in studi effettuati dagli esperti. Nel caso della tribù dei Moken, catalogata come una popolazione seminomade con il mare come elemento naturale, sono state effettuate delle ricerche piuttosto recenti che hanno registrato risultati illuminanti.

Il report Superiod Underwater Vision in a Human Population of Sea Gypsies, pubblicato sulla rivista scientifica Current biology, definisce infatti i Moken come ‘zingari del mare’. I loro studiosi hanno scoperto che, vivendo in simbiosi con il mare, molto spesso i bambini possono raccogliere le varie risorse dal fondo dell’acqua senza l’aiuto di strumenti che possano aiutarli nella vista. In poche parole, i Moken bambini avrebbero una vista sott’acqua molto più sviluppata dei bambini europei. Il limite di adattamento umano al mare viene infatti avvicinato dai bambini Moken, che arrivano così alla soglia massima dell’acutezza visiva.

Sin da molto piccoli, i Moken vengono così abituati a sviluppare la loro massima potenzialità visiva sotto al mare. Ciò accade sia perché da questo dipende la loro sopravvivenza, andando a ricercare così cibo come vongole e cetrioli di mare, sia perché, secondo la ricerca, in questo modo ”è molto probabile che traggono grandi benefici da questa strategia”. In questo senso, il paragone con i bambini europei è ancora più d’effetto se pensiamo a quanto lo stile di vita delle due tipologie di infanti sia non solo diverso ma li definisca nello spirito e nel corpo. Questa scoperta ha così permesso di rendere noti i poco famosi Moken, i quali però continuano ad essere una tribù gelosamente custode della propria cultura nomadi di mare.

Roberta Caiano

Figlia del Vesuvio dall'animo itinerante. Giornalista pubblicista per passione, escursionista di natura. Laureata in Teorie della comunicazione all'Università degli studi di Firenze, sono promotrice della sostenibilità e della bellezza in tutte le sue forme.

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