La questione relativa alle energie rinnovabili potrebbe trovare un nuovo impulso grazie a una intuizione tutta italiana, le turbine eoliche Airon autorotanti.
Trovare sistemi con cui approvvigionare di energia le case, e le strutture che in generale si trovano nel nostro Paese, che non comportino il consumo di materie prime non rinnovabili, i cosiddetti combustibili fossili, è una delle grandi sfide di domani.
I costi per esempio relativi all’istallazione dei pannelli solari per la produzione di energia elettrica stanno lentamente scendendo ma si tratta di strutture che funzionano al meglio solo in determinati contesti e che per produrre quantità adeguate di energia hanno ovviamente bisogno di una adeguata esposizione e di un adeguato irraggiamento solare.
L’alternativa di cui si parla tanto rispetto al solare è l’eolico ma quando si pensa alle pale eoliche quello che viene in mente sono subito i grandi parchi eolici che punteggiano alcune zone d’Italia tra cui la Puglia e l’Abruzzo. Avvicinarsi a una pala eolica permette di rendersi conto anche di quanto questi oggetti, oltre alle dimensioni enormi, producano un rumore che non è del tutto impercettibile.
Ed è per questo che rispetto al solare, l’eolico domestico fatica a decollare. Ma a quanto pare c’è un nuovo prodotto tutto italiano, le eliche autorotanti Airon, che promette di risolvere i problemi legati proprio al rumore e all’ingombro.
In una intervista rilasciata ai colleghi di ohga!, Aldo Benincasa, l’ideatore di queste nuove turbine eoliche silenziosissime, racconta innanzitutto come ha trovato l’idea da cui partire per sviluppare le sue turbine. Benincasa ha raccontato di essersi ispirato ad alcune autovetture danesi dotate di un alettone specifico in grado di cambiare assetto per assecondare le curve.
Un’idea che si è trasformata proprio nelle pale autonome del modello Airon. Visto da fuori, potrebbe essere tranquillamente scambiato per un nuovo tipo di antenna o per un qualche misuratore meteorologico. Quello che si nota subito è che non assomiglia per niente alle pale eoliche tradizionali cui siamo abituati.
Il sistema infatti è composto da una serie di eliche indipendenti che ruotano su entrambi gli assi e che sono così in grado di creare un movimento d’aria che facilita a sua volta il movimento e quindi la produzione di energia da parte dei singoli elementi.
Come è facile immaginare, e lo sottolinea lo stesso ideatore di queste nuove turbine eoliche, uno dei grandi quesiti che riguardano la produzione di energia elettrica da mezzi che sfruttano il movimento è quella legata all’eventuale produzione di rumore derivato dal movimento stesso.
Anche sotto questo aspetto, Benincasa assicura che la struttura stessa delle pale di queste turbine eoliche riduce l’impatto del vento e quindi il rumore senza andare ad inficiare sulla quantità di energia che può essere prodotta. La struttura base può essere poi modulata per arrivare a quei famosi 3 kWh che è il consumo tipico di una abitazione e, data la dimensione ridotta, è di facile installazione anche su quei tetti in cui per esempio per loro conformazione i pannelli solari troverebbero difficilmente posto.
Il prototipo Airon delle turbine per l’eolico immaginato da Benincasa è un promettente passo avanti nello studio non solo nel nostro Paese ma in generale per trovare soluzioni alternative e rendere sempre più democratica l’energia verde.
Perché non dobbiamo dimenticare che se è vero da una parte che occorre far sì che siano i governi e gli organi internazionali a cambiare il modo in cui ci si approvvigiona di energia è anche vero che con la diffusione e la moltiplicazione dei sistemi per la produzione di energia alternativa domestica possiamo ognuno fare la propria parte e scegliere di inquinare meno.
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