Uno studio scientifico pubblicato su Geophysical Research letters sostiene che esista una correlazione tra i cambiamenti climatici e le turbolenze in volo
Quando si sale su un aereo nella migliore delle ipotesi sembra di essere su dei binari. Quando nulla turba il volo ed in men che non si dica si sente la comunicazione del comandate per cu si inizia la discesa. E il peggio è passato. Purtroppo a volte si hanno dei voli piuttosto agitati da un punto di vista climatico, che possono far stare in tensione i passeggeri per buona parte del tempo. Anche perché dall’aereo non si può scappare. Dunque l’unica soluzione è sperare che tutto vada per il meglio. Le turbolenze che fanno “ballare” l’aereo nella maggior parte dei casi non sono affatto pericolose, ma creano agitazione nei passeggeri e danno ancora di più il senso di instabilità durante il volo.
Per questo non sono gradite. Un volo intero di turbolenze è una condizione da non augurare a nessuno. Anche se non è pericolosa. La maggior parte delle volte essere sono create da banchi di nebbia, da cambi repentini di temperatura, o attraversamenti di nuvole prima che l’aereo riesca a viaggiarci sopra. Anche le correnti di aria possono inficiare la tranquillità del volo.
L’Università di Reading, nel Regno Unito, ha rilevato un aumento delle turbolenze negli ultimi 40 anni. E la situazione non potrà che peggiorare. A fare la differenza, secondo i ricercatori, il cambiamento climatico con il surriscaldamento delle temperature. Da questo un aumento del fenomeno di wind shear, ovvero le correnti a getto che influiscono sulla tranquillità del volo.
A parere del dottor Mark Prosser, autore dello studio e direttore del team di ricerca, esiste una forma di turbolenza invisibile – chiamata turbolenza in aria libera – che diventerà sempre più insistente a causa dei cambiamenti climatici. E l’accelerazione è già in corso. Secondo il ricercatore le turbolenze di una certa entità saltuariamente possono anche essere pericolose.
Questo studio proviene dall’elaborazione di dati raccolti negli ultimi quaranta anni abbondanti, dal 1979. Sono state monitorate le turbolenze aeree, con un progressivo e costante aumento. Rilevazioni già significative si stanno verificando nell’Atlantico del nord, dove l’intensità forte è aumentata del 55% negli ultimi 40 anni. Nel 1979 si erano conteggiate 17,7 ore annuali. Nel 2020 27,4 ore. L’aumento sensibile è già in atto.
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