L’obiettivo ambizioso è di 42 GW entro il 2035. La Turchia ha deciso di investire sull’energia solare e sui pannelli fotovoltaici.
La notizia può essere considerata uno smacco all’Europa. La transizione energetica, tra gli stati membri, sta diventando oggetto di numerosi contrasti. Gli obiettivi stabiliti dall’UE per un tentativo di neutralità climatica, stanno incontrando molti ostacoli e resistenze da parte di alcuni stati membri. Tra cui l’Italia, che si dichiara ‘non pronta’ allo stop per benzina e diesel, e riporta difficoltà anche per l’adattamento di autosufficienza energetica per gli edifici pubblici al 2029. Mentre la Turchia serenamente ha intrapreso questa direzione.
L’obiettivo finale è datato 2035, anno in cui – promette – tutti gli edifici pubblici saranno autosufficienti energeticamente. E per fare ciò ha deciso di sfruttare l’energia rinnovabile per eccellenza: quella solare. I pannelli solari e fotovoltaici saranno installati su tutti i palazzi istituzionali, e verranno efficientati di modo da poter durare il più possibile e garantire un servizio senza interruzioni.
Nonostante il difficile contesto politico e sociale in cui la Turchia versa ormai da anni, sono stai fatti molti passi verso un futuro sostenibile. L’obiettivo è ambizioso. Anche perché da report recenti risulta che la penisola anatolica sfrutta il 3% scarso dell’energia solare ed il 15% di quella eolica. Esistono molti margini di miglioramento. Anche perché, per acquisire il titolo di Paese green, la Turchia dovrebbe ripensare alle sue politiche estrattive e di utilizzo del carbone, che deve essere eliminato per ridurre le emissioni.
Allo stesso modo la circolazione su strada deve essere incoraggiata in direzione elettrica, ed abbandonando benzina e diesel. Anche se da recenti verifiche, l’aria della Turchia sembra tra le più pulite in classifica. Il progetto istituzionale di transizione energetica per passare completamente all’energia solare durerà 5 anni e coinvolgerà nove località: Kayseri, Sivas, Tokat, Yozgat, Amasya, Çorum, Sinop, Ordu e Samsun.
Il macro progetto sarà nell’Università Ondokuz Mayıs, dove si intende installare pannelli fotovoltaici oltre che sui tetti anche nei parcheggi ed in ogni spazio disponibile, così da generare elettricità sufficiente al fabbisogno dell’università per un intero anno.
Così come sta facendo la Turchia anche altri Paesi stanno sfruttando il più possibile il potenziale del Sole. Il problema dei pannelli solari è principalmente nell’occupazione eccessiva di spazio. Dalla sua ha il vantaggio che per il momento è l’unica energia rinnovabile che può essere installata autonomamente anche da privati. E con una fetta di mercato così tanto in espansione, sono numerosi i progetti in corso, per rendere i pannelli sempre meno pesanti, che occupano minor quantità di suolo, e che allo stesso tempo siano efficienti e durevoli nel tempo.
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