Avete ai sentito parlare del turismo olfattivo? Si tratta dell’ultima tendenza di viaggio e potrebbe cambiare davvero il modo di muoversi per il mondo.
Il viaggio inteso sempre di più come esperienza e non come voracità di luoghi e monumenti in cui scattare solo selfie ricordo. Anzi al contrario di quanto l’overtourism consenta, oggi viaggiare vuol dire mettersi a contatto diretto con il Paese che si visita, trovare i luoghi più nascosti, quelli davvero non conosciuti, e scoprire la vera essenza di una città come di un Paese: assaggiare la cucina locale ovviamente, ma anche fare il bagno in specchi di acqua cristallina e nascosta.
Cosa ancora più importante il turismo oggi è inteso anche come la capacità di ogni singolo viaggiatore di non incidere in maniera estrema sulle emissioni inquinanti; ecoturismo insomma, per preservare le bellezze che non il nostro pianeta ha da offrirci e che ognuno di noi può imparare a preservare con poche e semplici mosse. Il turismo si fa esperienza sensoriale, quindi, e se vista, gusto e tatto sono facilmente coinvolgibili che dire dell’olfatto? Anche questo si fa elemento importante del viaggio; senza olfatto non potremmo sentire il profumo della lavanda nei campi della Provence o delle spezie nei suk marocchini o del caffè che si prepara in Turchia.
Anche l’olfatto è conoscenza di un luogo e ricordo evocativo e per riuscire a sfruttare al meglio questo senso sottovalutato che è nato il turismo olfattivo, l’ultima frontiera esperienziale in fatto di viaggi.
La base di questa nuova tendenza del settore si poggia sul fatto che proprio l’olfatto è l’unico senso ricollegato alla memoria e per questo “sviluppare” in maniera particolare questo senso quando si viaggia non vuol dire solo apprendere qualcosa di quel Paese, ma vuol dire soprattutto immagazzinare un ricordo che può riaffiorare nel momento in cui si annusa di nuovo quel profumo, permettendoci di rivivere di nuovo quel viaggio.
E il turismo olfattivo si può declinare in diversi modi; si apprendono i profumi in maniera casuale, ad esempio passeggiando per le strade della città e, non a casa, molti musei e hotel stanno lavorando in questo senso sfruttando il marketing olfattivo già in voga da anni in molte catene di negozi. L’obiettivo è quello di spingere i turisti ad associare una particolare fragranza a quell’hotel o quell’albergo: in Germania, ad esempio, il museo di Ulm ha ospitato la mostra Follow Yor Nose in cui ad ogni opera d’arte è stato abbinato un profumo.
Negli USA, invece, vanno in voga le smellwalking ovvero le passeggiate profumate, si tratta di veri e propri tour a piedi esplorativi delle città e che portano i partecipanti a scoprire dei paesaggi olfattivi attraverso delle mappe disegnate a mano.
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