All’interno del Catalogo nazionale dei paesaggi rurali storici, sono stati ricondotti ben oltre 120 paesaggi naturali da salvare, posti in serio pericolo da uno sviluppo non proprio ecocompatibile e, nella maggior parte dei casi, da un progresso industriale che ha scavalcato le principali forme di tutela della biodiversità e della salvaguardia ambientale.
A compilare la lunga lista di paesaggi da salvare è stato un team di oltre ottanta studiosi provenienti dai principali poli universitari della Penisola, che hanno ricondotto all’interno di un documento gli studi compiuti nel progetto patrocinato dal Fai, dal Consiglio d’Europa e dall’Unesco.
I paesaggi da salvare, costieri o montani, interessano tutto il territorio italiano e, per la loro valenza naturalistica, hanno suscitato anche la viva preoccupazione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha auspicato una pronta tutela dei relativi territori.
Tra i principali esempi, troviamo i sughereti della Gallura, in Sardegna, o i carrubeti siciliani. Salendo in alto lungo la penisola, la collina di Fiesole in Toscana o Santo Stefano, in Liguria. Ancor più su, i Campi Baulati, in Lombardia.
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