La Cassazione ha aperto una nuova parentesi nel già ricco mondo delle pronunce in tema di tutela ambientale e di compatibilità con le esigenze di mobilità. La Suprema Corte ha infatti dichiarato, attraverso una recente sentenza, il divieto della presenza di alberi entro un limite di sei metri dal ciglio delle strade extraurbane. Una pronuncia che sta facendo discutere, e sollevare alcune considerazioni ambientaliste.
Su tutte segnaliamo la risposta di Legambiente, secondo cui la rimozione degli alberi sul ciglio della strada non è certamente l’azione più congrua per poter garantire quella che sopra abbiamo definito quale compatibilità tra le esigenze di spostamento extraurbano e la tutela ambientale.
Di contro, Legambiente vorrebbe che gli alberi in presenza sul ciglio della strada fossero un deterrente “naturale” contro l’alta velocità e ricordando come le strade con simili caratteristiche fungano da elemento influenzante la riduzione della velocità media tra i 3 e i 5 km orari, con una flessione delle collisioni di circa un quinto.
Il timore di Legambiente è infatti che la decisione della Cassazione possa indurre i gestori della rete stradale extraurbana ad abbattere gli alberi per rispettare i nuovi orientamenti.
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