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Tutela ambientale, essere attivisti è un rischio: 700 morti in 10 anni

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tutela ambientale attivisti rischioLa tutela ambientale rientra fra gli obiettivi fondamentali di molte organizzazioni che agiscono anche a livello globale, facendo sentire la loro azione a sostegno dell’ambiente. Eppure la salvaguardia dell’ambiente spesso si configura come un rischio. Lo dimostrano i dati, che mettono in evidenza come in 10 anni ci siano stati più di 700 vittime proprio fra gli attivisti che si occupano di difesa ambientale. A denunciare la situazione è l’organizzazione Global Witness, che chiede ai Governi riuniti a Rio+20 delle misure per contrastare il fenomeno.

Il problema consiste soprattutto nel fatto che spesso le cause ambientaliste sono legate a cause politiche, come quelle che si battono per l’indipendenza o per una maggiore autonomia di alcune comunità o di alcuni popoli.
Per questo gli attivisti ambientalisti, impegnati nella salvaguardia delle risorse naturali, delle foreste e della terra, finiscono col rimanere vittime delle tensioni in molti Paesi. I luoghi dove si registrano più vittime sono soprattutto i Paesi poveri, perché spesso in questi si verifica una lotta per accaparrarsi le risorse naturali.
Di conseguenza gli attivisti finiscono con l’essere coinvolti in atti di violenza e brutalità che la lotta per la ricchezza comporta. Un esempio per tutti: lo scorso novembre nelle Filippine è stato colpito il missionario italiano Padre Fausto Tentorio, che probabilmente aveva toccato gli interessi economici dei potenti locali, semplicemente col fine di portare aiuti alla popolazione.
Gli intenti di solidarietà sono spesso collegati alla volontà di salvaguardare le risorse ambientali dei Paesi più poveri. In queste realtà locali infatti spesso i potenti tendono ad utilizzare il patrimonio ambientale per ubbidire ai loro fini personali, traducendo il tutto in vere e proprie forme di sfruttamento.
Battersi contro queste ingiustizie significa mettere in pericolo la propria vita. Di conseguenza occorrerebbe una maggiore attenzione al fenomeno, cercando di fare in modo che gli attivisti ambientalisti possano beneficiare di una più sicura forma di protezione nello svolgimento delle loro azioni, specialmente nei luoghi in cui i conflitti sociali sono particolarmente evidenti.
Se è giusto battersi per difendere l’ambiente, non è comunque giusto perdere la propria vita a causa dell’impegno individuale.

Gianluca Rini

Gianluca Rini è stato collaboratore di Ecoo dal 2010 al 2019, occupandosi di alimentazione sana, riciclo creativo ed ecologia.

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